
E' intervenuta la polizia
Modena, 27 marzo 2025 – E’ stata una giornata, l’ennesima, caratterizzata da violenza e criminalità quella di ieri in città. Ben due commercianti, infatti, sono state prese di mira da altrettanti malintenzionati, seppur in modo diverso. La prima è stata aggredita da un rapinatore solitario, arrestato a tempo record dagli agenti della volante. Nel secondo caso, invece, tra le lacrime una barista – a fronte dell’ennesimo tentativo di furto subito e quindi di relativi danni a cui far fronte – ha spiegato di non essere più in grado di ‘reggere’ la situazione, essendo divenuta troppo pericolosa. Ogni giorno, infatti, qualcuno dorme nel suo dehors.
Il primo esercizio commerciale preso di mira è stato il forno Moreno di viale Trento Trieste, all’angolo con Emilia Est. L’uomo, di origine straniera ha afferrato una bottiglia, con l’intento di rubarla. La commessa è intervenuta ma, in tutta risposta, il malvivente le ha puntato contro la stessa bottiglia minacciando di spaccargliela in testa. Pare che tra rapinatore e vittima vi sia stata anche una breve colluttazione a seguito della quale il balordo si è dato alla fuga a mani vuote, inseguito da altri commercianti che, nel frattempo, hanno dato l’allarme. Subito sul posto sono convogliati gli agenti della volante che, pochi minuti dopo – grazie alla descrizione fornita dalla vittima – hanno intercettato il balordo e lo hanno fermato. Il rapinatore è stato arrestato per il reato di tentata rapina aggravata.
Poche ore dopo, invece, ignoti, hanno tentato di svaligiare un bar approfittando della casuale assenza della proprietaria. La giovane, Vittoria Marinova, titolare di Wine and Dreams di via Medaglie d’Oro si dichiara "disperata" a fronte dell’escalation di criminalità che registra nella zona. "Hanno approfittato di una pausa in cui io non ero presente per cercare di svaligiare il locale, piegandoci la porta – racconta. E’ andata bene; non sono riusciti ad entrare ma non è la prima volta che subiamo tentativi di furto, purtroppo: hanno provato a spaccarci la finestra, poi la porta e oggi l’altra porta. Abbiamo finito le porte ormai – commenta tanto rassegnata quanto arrabbiata –. La zona di Sant’Agnese era la più bella di Modena ma ad oggi le mie dipendenti si rifiutano di venire a lavorare ed io ho paura di venire da sola al lavoro, la sera. Non pretendo ma chiedo maggiori controlli: ho sempre ringraziato le forze dell’ordine per il lavoro che fanno. Però, lo ribadisco, non mi sento al sicuro: voglio liberarmi di questo locale perchè la mia salute è più importante, viene prima. Qui non ci voglio più lavorare".
La giovane conclude affermando: "Dormono nel nostro dehor la notte: non mi sento di far venire qua la mia dipendente di vent’anni. Quando arrivo trovo sempre una persona che dorme qua davanti e devo chiamare le forze dell’ordine la mattina per riuscire ad aprire il mio locale; la settimana scorsa ho trovato uno diverso tutti i giorni: vi sembra normale. Dormono, si attaccano alla corrente coi telefonini, ci chiedono da mangiare sotto minaccia e non sappiamo come reagiscono se diciamo di no: siamo diventati un hotel e mi rifiuto di mandare avanti una attività in queste condizioni. E’ una guerra civile: io mi arrendo"
Valentina Reggiani