Emergenza truffe "Dov’è Baggiovara?" Il complice ruba la borsa e preleva 2.500 euro

San Donnino, vittima un’insegnante che viaggiava sulla sua auto "Abbiamo parlato dal finestrino passeggero, era giovane e rassicurante. Poi mi sono ritrovata senza smartphone e portafogli: fate attenzione".

di Gianpaolo Annese

’Scusi signora dov’è Baggiovara?’, chiede la ragazza – coda di cavallo, occhiali e sorriso gentile – mentre il complice dall’altra parte ruba il borsello conle carte di credito poggiato sul sedile andando poi a prelevare al bancomat 2.500 euro. Vittima del raggiro con furto è Roberta Trevisi, insegnante, che viaggia a bordo della sua Opel corsa sulla di San Donnino poco prima dello svincolo in Stradello cimitero di Cittanova, in piena campagna. "Una macchina, un mini suv grigio, che veniva in senso opposto alla mia – racconta Roberta – a un certo punto mi ha lampeggiato facendo segno di fermarmi. Ho accostato ed è scesa una donna molto giovane, aspetto rassicurante, ben vestita. Prima è venuta al finestrino passeggero, io le ho detto di girare dall’altra parte perché passavano della macchine".

Nel frattempo l’altra vettura fa manovra e si avvicina alla parte posteriore della mia. La ragazza si presenta al finestrino passeggero e chiede indicazioni per Baggiovara: "Il nome di Baggiovara mi ha evocato subito l’ospedale, per cui ho preso a cuore la cosa".

La truffatrice ringrazia, saluta e si allontana, Roberta in macchina con la coda dell’occhio nota subito però che qualcosa non va: "Non c’era più lo smartphone che avevo messo in carica. Poi ho guardato meglio e mancava anche lo zainetto con carte di credito e documento che avevo poggiato sul sedile passeggero". L’insegnante fa inversione torna a casa e chiama il numero verde per bloccare la carta: "Ci hanno messo un po’ di tempo, poi ci sono riuscita, ma gli impostori avevano già prelevato a Castelnuovo e non solo con le due carte, blocchi di contanti da 500 e 250 euro alla volta: 2.500 euro complessivi".

La donna fa denuncia, mentre scopre attraverso il tablet collegato al cellulare, che il suo telefonino si trova in una casa di via Martiniana a Baggiovara. "Siamo andati con mio marito, ma non c’era nessuno. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di intervenire, ma ci hanno spiegato che occorreva l’autorizzazione del giudice. Una serie di vicissitudini rocambolesche su cui la docente mette in guardia tutti: "Voglio far conoscere la mia storia perché non capiti più a nessuno. Attenzione a chi e a come date indicazioni, questa banda ha agito già altre volte nei pressi della Rotonda, in via Nobili".