"Energia, giù le mani dai bilanci comunali"

Lo Stato reclama gli extra-profitti prodotti con il fotovoltaico. A Modena sono 20 i municipi interessati, il sindaco di Maranello: "Insensato"

Migration

di Gianpaolo Annese

Il paradosso è che lo Stato con una mano darà, con l’altra toglierà. Così come è accaduto al Comune di San Felice, molti dei municipi modenesi produttori di energia perché possiedono campi fotovoltaici (in tutto sono 20) sono stati chiamati a restituire gli extra-profitti (quelli realizzati grazie al fatto che i prezzi di luce e gas sono schizzati in alto), esattamente come le multinazionali. Soldi in meno dunque nel bilancio pubblico che consentono di far funzionare i servizi e le manutenzioni a beneficio della comunità.

I Comuni in pratica dovrebbero privarsi degli introiti realizzati fino al 31 dicembre 2022 e retroattivamente fino al 1° febbraio 2022, oltre il prezzo massimo fissato da Arera. Per rendere l’idea, il prezzo del mercato di giugno è stato pari a 0,22 euro al mwh, mentre quello fissato massimo è 0,058 euro al mwh: quasi tre quarti in meno. San Felice è chiamata a restituire 900mila euro al Gestore dei Servizi energetici, Maranello per esempio dovrebbe rinunciare a 132mila euro.

L’Anci Emilia Romagna sta conducendo una battaglia per impedire l’emorragia di risorse dalle casse pubbliche. Dall’Anci Emilia Romagna fanno sapere di aver condotto una rilevazione chiedendo ai Comuni di segnalare se hanno ricevuto fatture e di quale importo. "Hanno risposto 38 Comuni per un importo complessivo di 6 milioni e 700 mila euro". Sono cifre relative al recupero degli extraprofitti di febbraio-luglio: "La legge prevede la prosecuzione del meccanismo fino a giugno 2023 che verrà attuato con una drastica riduzione della remunerazione dell’energia prodotta rispetto ai valori di mercato". Lo stesso presidente Luca Vecchi annuncia battaglia: "E’ del tutto inconcepibile che si configuri come extraprofitto la quota di risorse in capo ai Comuni derivanti dai campi fotovoltaici: intanto parliamo di esempi virtuosi di produzione di energia senza l’utilizzo di combustibili fossili: è l’attuazione concreta della famosa transizione energetica. Dall’altro parliamo di risorse importanti per i bilanci per finanziari servizi sociali ed educativi della comunità. È inaccettabile che si concepisca tutto questo extraprofitto, come se un Comune persegua degli utili e possa essere paragonato all’Eni". L’impegno di Anci Emilia Romagna è attivare anche l’Associazione dei Comuni nazionali perché si provi con il governo a definire una soluzione ragionevole "senza che i Comuni corrano il rischio di vedersi saltare il bilancio".

A testimonianza delle difficoltà che stanno vivendo i Comuni modenesi interessati, c’è anche il caso Maranello che dispone di un parco fotovoltaico in via Reiter. Il sindaco Luigi Zironi spiega che l’impianto garantisce entrate annuali di 300-350 mila euro derivante dalla parte di energia che non viene consumata, a cui vanno tolte le spese di leasing. "Per quest’anno il Gse ha calcolato per Maranello 132mila euro supplementari, che come extraprofitto noi dovremmo restituire: sono risorse che prudenzialmente a bilancio conteggiamo tra le uscite, ma in questo periodo così difficile nel quale la bolletta che paghiamo è raddoppiata, il 106 per cento in più, sarebbe insensato restituire le somme allo Stato, cioè lo stesso soggetto che poi dovrà venire incontro ai Comuni per sostenerli nelle spese delle bollette".