Energia, per le imprese è un salasso "Nei primi 6 mesi costi a +58%"

Indagine elaborata dal centro studi di Lapam Confartigianato su un campione di quasi 2.500 associati "Non è finita qui: ora la crescita diventa esponenziale e a fine anno la situazione sarà insostenibile"

Migration

"Tra i primi sei mesi del 2022 e lo stesso periodo del 2021 le imprese, in media, pagano l’energia il 58% in più". Lo rivela Lapam Confartigianato commenta i dati dell’Ufficio Studi dell’associazione elaborati "su numeri reali".

"Su un campione composto da 2.425 imprese di cui Lapam gestisce la contabilità e di cui sono disponibili i dati relativi al primo semestre 2021 e 2022 – si legge nell’indagine – c’è un incremento medio del costo dell’elettricità del 58% durante i primi 6 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello stesso arco di tempo il fatturato medio del campione è aumentato, anche per effetto dell’inflazione, ma di un più ridotto +15,8%, portando il costo della bolletta ad incidere per l’1,4% del fatturato (costituiva l’1% un anno fa). Il tutto fermandoci a giugno, l’ultimo dato certo a disposizione, purtroppo però sappiamo bene che negli ultimi mesi le bollette hanno continuato a crescere in modo esponenziale e a fine anno la situazione sarà ben peggiore, quando non insostenibile".

I numeri mettono anche in luce la situazione divisa per settore. "I servizi di alloggio e ristorazione sono quelli più colpiti dall’aumento dell’energia elettrica – prosegue Lapam – registrando un incremento medio di costo dell’80,6% durante i primi 6 mesi del 2022. Il comparto manifatturiero ha visto incrementare la bolletta in media del 58,4%. All’interno del settore segnano un aumento ancora più marcato le imprese della fabbricazione di prodotti in metallo (+69,6%).

Nel caso dei servizi alle imprese (trasporto e magazzinaggio, servizi di formazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio e servizi di supporto alle aziende) il costo dell’energia elettrica cresce in media del 51,4%. Il costo della bolletta per le imprese del commercio e autoriparazione cresce del 46,3%, mentre sono più contenute le variazioni del commercio al dettaglio (+44,7%) e all’ingrosso (+35,5%).

L’aumento del costo dell’energia elettrica per il comparto servizi alle persone (istruzione, sanità, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, altre attività di servizi) si attesta in media al 32,5%. Nel dettaglio le altre attività dei servizi alla persona, prevalentemente acconciatori, estetisti e lavanderie registrano un aumento del 39,4%. Tra i settori osservati il comparto delle costruzioni appare essere quello meno toccato dal caro energia, registrando nel suo complesso l’incremento più basso (+29,5%)".

L’inchiesta Lapam prosegue e mette in evidenza come ci siano imprese che, già a giugno, avevano più che raddoppiato i consumi: "Per oltre una impresa su cinque (il 21,8% del campione) la bolletta dell’energia elettrica del primo semestre 2022 incide per oltre il 5% del fatturato dello stesso periodo. Il 12,9% del campione di riferimento riscontra un’incidenza tra il 5% e il 10%, mentre un ulteriore 8,9% supera il 10%. Il dato complessivo del campione rappresenta una media di singole variazioni anche molto diversificate tra loro: per oltre un terzo delle imprese (il 34,6%) – conclude Lapam - il costo della bolletta risulta invariato o in calo nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo 2021. Quasi la metà del campione (il 48,2%) vede invece un incremento di costo fino al +100%, mentre il 17,3% il valore delle bollette risulta più che raddoppiato. E la situazione, come detto, sta già peggiorando in maniera sensibile fino a mettere a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese".