
Michele Barcaiuolo, senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia
Quanto pare emergere nel bilancio consuntivo 2024 dell’Agenzia di Mobilità della provincia di Modena (aMo) è semplicemente sconcertante. Si parla di un ammanco di quasi 400mila euro dai conti di un ente pubblico gestito da Comuni e Provincia, con l’amministratore unico che coincide con l’attuale segretario provinciale del Partito Democratico. Se venissero accertate responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto garantire la vigilanza amministrativa e contabile, saremmo di fronte a un fatto gravissimo che impone non solo conseguenze giudiziarie, ma anche una seria riflessione politica". Lo dichiara Michele Barcaiuolo, senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
"Il Pd – attacca Barcaiuolo – governa questa provincia da decenni, occupando ogni spazio di potere e distribuendo incarichi come fossero proprietà personali. Ora – nel caso le accuse venissero confermate – dovrà spiegare ai cittadini come sia stato possibile un ammanco di questa portata in un’agenzia pubblica, e quali controlli, o assenze di controllo, lo abbiano reso possibile. È tempo che anche a Modena qualcuno inizi ad assumersi le responsabilità delle proprie scelte politiche", conclude Barcaiuolo.
Sulla questione è intervenuta anche la consigliera Maria Grazia Modena, che ha presentato una interrogazione urgente: "Considerato che pare circolasse la voce da qualche tempo negli ambiti della politica cittadina vicini al Pd, di questa grave situazione; e che c’è stata una nuova nomina (l’ex assessore Andrea Bosi in sostituzione dell’amministratore Reggianini, attuale segretario provinciale Pd)", chiede ufficialmente al sindaco Mezzetti di dare risposte.
La consigliera Modena chiede "qual è l’entità dell’ammanco e e la sua distribuzione negli anni; la data in cui aMo si è accorta ’ufficialmente’ dell’ammanco; la data in cui il sindaco ne è venuto a conoscenza, non solo in forma ufficiale". E ancora: "se il sindaco l’avesse appreso prima del 31 maggio, come si ritiene probabile, per quale motivo abbia proceduto al cambio dell’amministratore unico di aMo, come se tutto fosse in regola, e non abbia cautelativamente sospeso l’avvicendamento". "Possibile che nessuno si sia accorto di un ammanco così grande? Non può passare sotto silenzio. È inaccettabile" dice Antonio Platis, vice coordinatore regionale di Forza Italia. Poi attacca la gestione storicamente legata al centrosinistra: "Forse l’alternanza sarebbe una buona pratica per evitare queste situazioni".