"Era rimasto vedovo e si sentiva solo Si è fidato della persona sbagliata"

La notizia della morte di Rocco De Salvatore, 74enne massese ex dipendente comunale, che risale allo scorso luglio, è rimasta avvolta nel mistero fino all’altro ieri, quando sono stati dichiarati in arresto per omicidio preterintenzionale Samia el Harim e il suo compagno Angelo Barbato di Finale Emilia. A Massa Finalese tutti conoscevano Rocco almeno di vista. I vicini lo descrivono come un uomo che conduceva una vita normale, fatta di attenzione per la sua abitazione, che ripuliva regolarmente dalle foglie nella stagione autunnale, e di visite al cimitero a sua moglie defunta. La solitudine dovuta alla vedovanza lo aveva spinto, secondo le parole di un suo vicino di casa in via Volta, a "cercare compagnia" e ad "avvicinarsi ingenuamente" alla donna che sarebbe poi stata accusata della sua morte.

Samia el Harim è un nome noto, in quanto sorella di Laila, l’operaia dell’azienda ’Bombonette’ di Camposanto, schiacciata il 3 agosto 2021 da una fustellatrice, per la cui morte il giudice ha accordato ai congiunti, tra cui anche sorelle e fratelli della vittima, un risarcimento pari a 1,5 milioni di euro.

Anche se era difficile che la donna si facesse vedere, come confermano i residenti in via Volta, in paese era nota la sua frequentazione della casa dell’anziano. Risultava già indagata per maltrattamenti nei confronti di De Salvatore, ma aveva dichiarato di non essere responsabile della morte della vittima. In paese la notizia del loro arresto, come dichiarato dai concittadini, "non ha sorpreso nessuno".

"Così come non ci sorprende più", hanno aggiunto, "ritrovare il territorio di Finale Emilia sulle pagine dei giornali", facendo riferimento alla recente ondata di furti attribuita pare a dei ragazzini operanti tra il Ferrarese e la Bassa modenese.

Rossella Famiglietti