Eredità fantasma in Africa In cella truffatrice seriale

Almeno una decina le vittime di Luciana Tugnetti, 68 anni, oggi ’in pensione’. Si era sposata per cambiare vita, ma è arrivato il cumulo di condanne: 5 anni

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Avevano creato anche un gruppo pubblico su Facebook all’interno del quale le diverse vittime e creditori si ‘sfogavano’ tra loro, raccontando la propria esperienza e mettendo in guardia altri cittadini. Nonostante fosse stata smascherata anche dalle ‘Iene’, la maga della truffa aveva continuato a vivere tra ville e auto di lusso. Dopo anni di scandali e raggiri, e proprio quando la sua ‘carriera criminale’ si era fermata grazie all’amore, la truffatrice seriale ora è finita dietro le sbarre.

Parliamo di Luciana Tugnetti, la 68enne residente a Formigine dopo tanti anni trascorsi a San Cesario (è originaria di Castelfranco) e finita alla ribalta delle cronache inizialmente a seguito del clamoroso crac della Azzurra Sas, società individuale nella bufera poiché la titolare in questione non aveva pagato dipendenti, fornitori e tanti altri.

Ebbene dopo i numerosi processi è arrivato il cumulo di condanne per la 68enne: cinque anni e sei mesi di carcere con l’accusa di truffa.

Secondo le accuse, Tugnetti aveva ingannato parecchie persone facendosi consegnare soldi e promettendo investimenti che avrebbero dato loro la possibilità di accedere ad una sua grande fantomatica eredità nel Benin (Africa) – dove aveva ‘appoggi’ – che prima o poi le sarebbe stata liquidata. In altri casi la 68enne aveva promesso alle vittime di far ottenere loro prestiti chiedendo però ingenti somme come anticipo. Tugnetti era solita presentarsi come consulente finanziaria ed essendo particolarmente scaltra e preparata, alcune vittime avevano messo nelle mani della donna anche 20mila euro alla volta.

Le truffe erano iniziate – secondo le indagini – già nel 2007, anno in cui l’odierna pensionata era diventata consulenta privata. Tugnetti, diplomata con alti voti al Barozzi e alle spalle 30 anni come ragioniera, difesa dall’avvocato Stefano Galavotti, era ormai nota in tutto il territorio modenese.

Pare che quello di accumulare denaro attraverso l’inganno fosse diventato per la donna una sorta di ‘vizietto’: intercettava persone benestanti ma per diversi motivi ‘influenzabili’ e, alla fine, riusciva a farsi consegnare quello che voleva. La scelta di intraprendere ‘la carriera’ di truffatrice era arrivata proprio al termine di quella trascorsa in ufficio e sono almeno una decina le persone truffate dall’abile ragioniera che, di recente, aveva deciso di cambiare vita e si era recentemente sposata.

Ora il legale chiederà al tribunale del Riesame per la propria assistita la detenzione alternativa o messa alla prova. In passato la ‘ragioniera’ era pure riuscita a farsi consegnare dal titolare di una concessionaria una fiammante Mercedes ma anche vestiario, alimentari e tanto altro.

Valentina Reggiani