Eventi e regole in centro storico "Stop alla movida selvaggia, i residenti vanno rispettati"

Il comitato dopo la sentenza di Cassazione che ha accolto il ricorso di una coppia bresciana . Zanni: "Risolvere i problemi di convivenza e tutelare i diritti di chi vive nel quartiere".

Eventi e regole in centro storico  "Stop alla movida selvaggia,  i residenti vanno rispettati"

Eventi e regole in centro storico "Stop alla movida selvaggia, i residenti vanno rispettati"

di Vincenzo Malara

"Non possiamo che accogliere positivamente la sentenza della Cassazione sulla movida selvaggia. Già da tempo la giurisprudenza si sta accorgendo di questa criticità nei centri cittadini, introducendo così tutte le condizioni, anche a Modena, per affrontare seriamente questo problema di convivenza con le possibili conseguenze legali del caso".

Il comitato dei residenti del centro storico plaude (rilanciando le proprie ragioni) a quanto stabilito dai giudici in maniera inequivocabile, riguardo al ricorso di una coppia bresciana: se le amministrazioni comunali non garantiscono il rispetto delle norme di quiete pubblica, non ponendo alcun freno alla movida selvaggia e non tutelando di conseguenza la salute dei cittadini, i residenti dei quartieri presi d’assalto dalla vita notturna potranno chiedere il risarcimento per i danni subiti.

"La Cassazione – spiega il presidente del comitato, Giuliano Zanni – sottolinea una cosa chiarissima, che però in tanti ignorano: il diritto alla salute dei residenti viene prima di tutto, anche del divertimento notturno. La sentenza, così come altre che arriveranno, fa breccia in una zona grigia, che vede da sempre i cittadini del centro storico obbligati ad accettare qualunque cosa accade sotto casa loro, specialmente nei mesi estivi, in nome della movida senza regole. Spetta quindi all’amministrazione, compresa quella modenese, di verificare in maniera attenta che le norme vengano applicate, così come i controlli e che la programmazione dei vari eventi rispetti il principio di convivenza coi residenti".

Aggiunge Zanni, a scanso di equivoci: "Come già ribadito tante volte in passato, qui nessuno vuole chiudere il centro storico e annullare i divertimenti, si tratta piuttosto – e qui il Comune ha un ruolo decisivo – di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze imprenditoriali dei locali e la vita di chi in centro ci abita tutto l’anno. Non è accettabile che in nome degli investimenti fatti e degli incassi, si ignorino le esigenze dei residenti. Contenere la movida selvaggia, e lo dice la Cassazione, significa tutelare in primis la salute dei cittadini e su questo saremo intransigenti".

E proteggere gli abitanti significa – prosegue il presidente del comitato del centro storico – "assicurare che la musica non rimbombi fino a notte fonda, che le persone non si mettano a urinare vicino ai portoni, che vengano elevate multe quando i decibel sforano i limiti consentiti e gli ubriachi non schiamazzino fino all’alba".

A ciò si lega la questione degrado: "Se la movida supera i livelli di tolleranza – precisa Zanni – la prima conseguenza è l’insicurezza. E questa tocca e colpisce non soltanto i residenti del centro, ma tutto il resto della città".