"Ex Civ & Civ, puntiamo a una cessione rapida"

Sacca, parlano i proprietari del sito in disuso che lascerebbe il posto al polo Conad. Biondi (Gruppo italiano vini): "Mantenerlo costa caro"

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di Stefano Luppi

"I comitati di cittadini fanno le loro battaglie legittime che non commento, ma io ci tengo a rimarcare come l’area ex Civ & Civ del Villaggio Europa della Sacca, in via Polonia, non sia certo in degrado. La stiamo tenendo pulita e controllata e finora tra vigilanza, manutenzione e chiusura dei sessanta accessi, abbiamo speso un paio di milioni di euro. Certo non potremo andare avanti per sempre".

Claudio Biondi, imprenditore agricolo e vice presidente di Cantine Riunite & Civ e del Gruppo Italiano Vini con sedi nelle province di Modena, Bologna e Reggio, rappresenta la cooperativa proprietaria dell’area la cui riqualificazione da mesi vede contrapposti con forti polemiche l’amministrazione comunale e un nutrito gruppo di cittadini riuniti in comitato. Quest’ultimo non vuole a pochissimi metri da casa un colosso di cemento di 80 metri per 50 con torre da 30, ossia il polo logistico con magazzino automatizzato di Conad.

Biondi cosa può accadere qui?

"Guardi, io le posso dire che in questi anni abbiamo curato l’area, bonificandola anche dall’eternit della copertura, anche dopo che nel 2014 abbiamo fatto altre scelte imprenditoriali. Oggi quei 55mila metri quadrati, con accesso diretto alla tangenziale, sono in una situazione piuttosto sana. Detto ciò noi abbiamo 1100 dipendenti e altre 1400 persone nell’indotto, numeri di cui siamo orgogliosi così come lo siamo del grappolo d’uva in tangenziale realizzato dal nostro consorzio. E siamo anche orgogliosi del fatto che produciamo 900mila quintali d’uva l’anno esportando il 70% delle bottiglie che escono dalle nostre cantine. Certo non possiamo continuare a lungo così".

In che senso?

"Questo sito vuoto è una spesa notevole ed essendo appetibile per la posizione tentiamo di realizzarvi un progetto. Ora abbiamo delegato Conad, con cui siamo in ottimi rapporti essendo parte del sistema cooperativo, a presentare un progetto del quale io non parlo, ovviamente. Ricordo solo che quest’area è a destinazione produttiva, dopodiché se cambia destinazione, diventando residenziale, a noi va bene lo stesso".

E se cambiasse destinazione?

"Se il Comune cambia destinazione e a qualcuno interessa avere la villetta a schiera in una stecca di case vista tangenziale a noi proprietari sta bene. Ricordo comunque che al momento all’ex Civ & Civ la destinazione d’uso è appunto produttiva".

Qual è la storia di questo sito?

"Qui realizzammo nei primi anni ’60 il luogo di imbottigliamento: arrivava l’uva che si pigiava altrove e su tre turni si imbottigliava. Tenga presente che al tempo qui era tutta campagna, c’erano fabbriche e un paio di case appena: c’era molto traffico e rumore nelle fasi di imbottigliamento. Con la costruzione della tangenziale all’epoca ci chiesero parte del terreno e in cambio Civ & Civ ottenne l’accesso diretto. Noi abbiamo dismesso nel 2014, ma lei capisce come questi spazi siano appetibili per una impresa".

Torniamo a Conad, qual è la cifra fissata per il passaggio di proprietà se ci sarà il via libera al polo logistico?

"Questo preferisco non dirlo, diciamo alcuni milioni di euro visto che l’azienda ritiene la posizione strategica anche perché vicina a un altro suo sito. Ovviamente acquisteranno solo se ci sarà il via libera. Come le ho detto non entro nel merito perché noi non abbiamo problemi sull’uso dell’area, voglio solo ricordare un particolare. In precedenza qui si pensava di posizionare un centro commerciale per il quale calcolammo 15mila visite nel fine settimana. Lo dico perché mercoledì sera all’assemblea pubblica sentivo i residenti che erano contrari ai 720 tir preventivati".