«Export agroalimentare al top Siamo secondi in regione»

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CON QUASI 1,4 miliardi di euro, Modena è la seconda provincia dell’Emilia-Romagna per l’export agroalimentare. E’ quanto sottolinea Coldiretti Modena in occasione della pubblicazione dei dati sul commercio estero dell’Istat che evidenzia uno storico balzo del 9,4% a maggio rispetto allo scorso anno dell’export dell’alimentare nazionale.

Sulla base dei dati del Rapporto sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna, la nostra provincia – continua Coldiretti Modena - si colloca subito dopo Parma, prima con 1,58 miliardi di euro, staccando Ravenna (720 milioni), Reggio Emilia (625 milioni), Bologna (circa 600), Forlì-Cesena (oltre 560), Piacenza (circa 420), Ferrara (oltre 390) e Rimini oltre 220 milioni).

«Si tratta – sottolinea la Coldiretti – del consolidamento del successo dell’alimentare nazionale nel mondo che nei primi cinque mesi dell’anno fa registrare un aumento record dell’8,3%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un totale di 15 miliardi di euro. A spingere la domanda estera del cibo Made in Italy è – precisa la Coldiretti – il boom fatto registrare per le esportazioni in Usa dove si registra un aumento del 13,7% nonostante il clima di incertezza legato ai dazi minacciati dal presidente Trump contro una serie di prodotti europei. Buoni risultati – continua la Coldiretti – anche in Europa con aumenti del 13,3% in Francia e del 4,2% in Germania, mentre rallenta l’andamento in Gran Bretagna con un -8,2% sotto la pressione della Brexit. Un trend che evidenzia – sottolinea Coldiretti – la capacità del settore alimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità ma anche i rischi determinati dalla tensioni internazionali che gravano sul comparto». A preoccupare è la minaccia di dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che – precisa la Coldiretti - ha stilato «un black list che comprende quasi la metà dei prodotti agroalimentari italiani esportati in Usa, dal Prosecco al Parmigiano Reggiano, dal Pecorino Romano all’olio di oliva e molto altro. Gli Usa – conclude la Coldiretti - si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna».