"Falde sotterranee mai così in sofferenza"

Lo staff tecnico del Cer conferma che si trovano ai minimi storici: a Modena - 73%

Migration

La siccità che interessa l’intero Paese non colpisce esclusivamente le portate dei grandi corsi d’acqua del Nord influenzandone drasticamente i flussi di risorsa idrica, ma ha effetti estremamente penalizzanti anche su tutte le acque classificate come non di superficie.

Le falde freatiche sotterranee infatti risentono pesantemente del sommarsi degli elementi climatici di questa stagione straordinaria dai numeri record. La lunga serie di primati negativi riguarda la presenza di acqua nel sottosuolo e lo staff tecnico agronomico del Cer- Canale Emiliano Romagnolo, grazie agli studi realizzati nei laboratori di ricerca in campo sul risparmio idrico in agricoltura ad Acqua Campus-Anbi di Budrio, nel Bolognese, presenta una capillare analisi statistica dello stato attuale della falda acquifera.

In Emilia-Romagna le falde freatiche si confermano al minimo storico. Analizzando l’estesa mole di dati storici sui livelli di falda monitorati da oltre vent’anni su tutto il territorio regionale e, confrontando questi con i valori misurati per l’anno corrente 2022, la situazione emerge ai massimi livelli di criticità possibile. Per tutte le province i valori registrati sono ampiamente sotto la media con numeri che variano da un -70% in provincia di Reggio-Emilia a un -127% in provincia di Bologna, dove le falde appaiono più sofferenti. Nel dettaglio, a Piacenza e Modena si registra un -73%, a Parma -92%, a Ferrara -111%, a Ravenna -79%, a Forlì-Cesena -110, a Rimini -109%.

ll livello delle acque sotterranee dei corpi idrici freatici di pianura dipende, in gran parte, dalle precipitazioni (ricarica diretta), dal rapporto idrogeologico con i corsi d’acqua superficiali (che possono essere alimentanti in alcuni periodi dell’anno e drenanti in altri, in funzione delle quote relative tra alveo e corpo idrico sotterraneo) e, infine, dal regime dei prelievi (anche se su questi corpi idrici non insistono prelievi importanti). La distribuzione media annua di soggiacenza nella falda più superficiale della pianura evidenzia che l’88,7% delle 62 stazioni di monitoraggio misurate nel 2020 ha un valore inferiore ai 4 metri, rispetto al 74,5% del 2012 che ha rappresentato il minimo assoluto degli ultimi anni.