Le corse in un campo da calcio, lo schema studiato assieme al mister sotto la rete da pallavolo, le acrobazie provate e riprovate durante una lezione di danza, escono dai confini del puro divertimento o della competizione sportiva. In tempi di ripartenza, infatti, svolgono un ruolo chiave e possono trasformarsi in un vero e proprio "welfare allargato" in soccorso di chi è provato da tre mesi di pandemia. Ed è per questo che i Comuni si stanno attrezzando per distribuire quest’estate voucher da 150 euro alle famiglie in condizioni di disagio, per consentire la prosecuzione delle attività sportive da parte dei loro figli. A questo serviranno i 3 milioni di euro che la Regione Emilia-Romagna ha accantonato per i Comuni o le Unioni dei Comuni che avranno tempo fino al 30 giugno per farne richiesta. Il principale obiettivo di questo intervento è di agevolare le famiglie che appartengono a fasce di reddito medio-basse per sostenere le spese di iscrizione (presumibilmente a settembre) dei propri figli ai corsi, alle attività e ai campionati sportivi organizzati da associazioni e società sportive dilettantistiche. E quindi di scongiurare il forzato abbandono della pratica motoria dei ragazzi tra i 6 e i 16 anni e dei giovani tra i 6 e i 26 anni con disabilità. "Dopo tre mesi di isolamento a casa, dobbiamo fare di tutto per agevolare l’attività sportiva dei più piccoli. Praticando un gioco di squadra i ragazzi possono imparare le regole della convivenza; lo sport svolge quindi un compito determinante dal punto di vista educativo". Lo spiega Francesca Maletti, componente della Commissione Cultura, Sport e Legalità dell’Assemblea legislativa, che ha inviato una lettera ai 47 sindaci modenesi a inviare una dichiarazione di interesse al trasferimento delle risorse. Un secondo intento, è quello di "sostenere le società sportive che dovendo interrompere le proprie attività per oltre tre mesi, si trovano in seria difficoltà per assicurare la ripartenza. Tra l’altro – prosegue Maletti – con le nuove normative imposte dal Governo in futuro si farà sport in modo diverso e le società vedranno dovranno accollarsi nuovi costi per garantire tutti i parametri di sicurezza". La suddivisione dei voucher sarà fatta in proporzione al numero di abitanti, ma garantendo una salvaguardia per i Comuni più piccoli. Nel caso in cui l’ente pubblico non riesca ad assegnare alle famiglie il 100% dei voucher a fronte di carenza di domande, potrà utilizzare le risorse residue destinandole, sempre in forma di voucher, al sostegno della realizzazione di corsi, attività e campionati da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche operanti nel territorio di competenza. "Attraverso la delibera della giunta regionale è prevista la somministrazione di un voucher da 150 euro a famiglia. Nel caso in cui il nucleo familiare fosse costituito da tre figli o oltre il valore del voucher sarà pari a 250 euro – conclude la consigliere regionale –. C’è in atto una relazione con il Forum delle famiglie regionali e delle famiglie numerose per poter integrare questi contributi anche alle famiglie con più figli".
Paolo Tomassone