
Erba incolta, rifiuti abbandonati, corsi d’acqua fangosi e animali scomparsi: l’area fluviale del fiume Secchia di Sassuolo versa in condizioni allarmanti. A segnalarlo, Paola Ferrari, residente a Modena ma che frequentava spesso questo spazio per immergersi nella quiete del verde. "Fino a due anni fa venivo qui ogni volta che potevo – spiega la signora Ferrari – questo parco era un gioiello: aironi, anatre, pesci e tartarughe, per non parlare della colonia di nutrie che, grazie al lavoro della Lav, erano state sterilizzate tramite un progetto pilota che sembrava funzionare. Oggi gli animali sono completamente spariti, i cestini traboccano di rifiuti che puntualmente non vengono raccolti e l’intera area è abbandonata a se stessa: un vero peccato".
Gli spazi coinvolti dalle segnalazioni, sono principalmente due: l’Area di Riequilibrio Ecologico "In Sècia", inaugurata nel 2009 nell’ambito di un progetto complessivo di riqualificazione della fascia fluviale del Secchia e il cosiddetto Lago degli Amici, nato per offrire rifugio a specie vegetali e animali. L’accesso all’area fluviale si trova nei pressi del Parco Ducale di Sassuolo, in via dei Moli e si connette con il Percorso Natura Secchia, un itinerario ciclopedonale posto sulla sommità dell’argine del fiume, che si sviluppa dalla località ’Il Pescale’, nel comune di Prignano fino al confine con il territorio di Concordia, per un totale di oltre 70 chilometri. "Questo è un percorso molto importante che segue buona parte del fiume – lamenta Paola Ferrari – non so quanti ce ne siano di simili in tutta la Regione. Mi appello alle istituzioni affinché uno spazio del genere venga valorizzato per la comunità e non abbandonato al degrado". Anche la Lav di Modena si accoda alle proteste. "Abbiamo investito tante risorse sia umane, sia economiche – le parole di Paola Aldini, volontaria dell’associazione – in un progetto pilota volto a sterilizzare e controllare la colonia di nutrie che viveva nel lago dell’area fluviale e contava una trentina di esemplari. L’anno scorso, ad agosto, il laghetto è stato lasciato senz’acqua a causa dell’allarme siccità: la maggior parte dei pesci sono morti e tutti gli animali che potevano sono emigrati altrove. Nell’autunno 2022 erano rimaste soltanto cinque nutrie, rendendo di fatto vano il nostro monitoraggio: purtroppo, relativamente alla scomparsa di questi animali, ci sono anche giunte segnalazioni di bracconaggio". "Benché non fosse stato annunciato alcun allarme siccità – prosegue la volontaria – anche quest’estate il laghetto è rimasto senz’acqua e tutto è ricominciato da capo. Quest’area, nata come un paradiso per gli animali, si è rasformata in un inferno. Abbiamo denunciato il problema più volte agli enti del territorio, ma non è cambiato nulla". Interpellato, il Comune di Sassuolo spiega che le aree in questione competono a una rete di enti tra i quali la Provincia e il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. In ogni caso, la speranza è che la comunità possa tornare nuovamente a beneficiare di questo spazio verde.
Jacopo Gozzi