"Fate qualcosa o non ci resta che chiudere"

Caro bollette, l’allarme dei baristi: "Aumenteremo i prezzi, ma il rischio è perdere clienti. E a gennaio c’è chi abbasserà la saracinesca"

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di Sofia Silingardi

Il prezzo dell’elettricità non si ferma: da oggi la bolletta della luce aumenta del 59%. Tra i tanti ad accusare il colpo ci sono i baristi. Per far fronte alla stangata delle bollette, c’è chi ha aumentato i prezzi, chi ha deciso di anticipare l’orario di chiusura, chi sta più attento ai consumi della luce e chi questo inverno non accenderà il riscaldamento. Secondo Francesca Toschi, titolare di Bar Uffa "la situazione è tragica. Il lavoro c’è, il problema sono i costi troppo alti. Prima pagavo circa 500 euro al mese, oggi 2500-2700. Infatti da agosto chiudiamo alle tre invece che alle otto, perché il costo sarebbe troppo alto per l’incasso che facciamo nel pomeriggio. Si fa fatica, però proviamo ad andare avanti, con la speranza che qualcuno faccia qualcosa per noi piccole medie imprese, qualsiasi cosa. Dopo due anni di covid, ci mancava solo il caro bollette: è una difficoltà dopo l’altra".

Tra i suoi prezzi, "ho aumentato qualcosa, ma il caffè l’ho tenuto a 1,10 euro. Non possiamo fare aumenti spropositati, altrimenti avremmo l’effetto contrario". Anche per Stefania Rinaldi, titolare di Food Club Café, la situazione è "da panico, surreale e noi non possiamo fare nulla. Le bollette sono in continuo aumento, nonostante cerchiamo di risparmiare sull’utilizzo di ogni apparecchio. Ma con un’attività che si basa su forni elettrici, surgelatori, e altri macchinari, è impossibile. L’unica cosa non ho aumentato è il caffè, perché è un prezzo psicologico e se aumento quello, la clientela non ritorna". A suo parere, non c’è altra soluzione che l’intervento del governo. "Non credo ci sia alcuna azienda che emette energia che possa attuare politiche di risparmio: servono interventi immediati e massicci. E non si può far ricadere l’aumento dell’energia sul prodotto finale. Si rischia una reazione a catena per cui il cliente non ci frequenta più. È molto difficile da parte nostra trovare soluzioni. Adesso cerchiamo di arrivare a Natale, ma ho sentito tanti colleghi che stanno pensando di chiudere da gennaio per un certo periodo".

"È spaventoso. - conferma Stefano Benatti, titolare di Café Italia - Perché il bar va avanti con l’energia elettrica: freezer, frigo, che vanno h24, forni, macchina del caffè. Ad agosto, quando il bar rimane chiuso due settimane, la maggior parte delle macchine sono staccate e le restanti settimane si lavora meno, ci è arrivata una bolletta pari a quella dell’intero mese di luglio". Tra le accortezze, "dato che si parla di tariffe, penso di usare il forno principalmente prima delle sette del mattino, così da spendere meno. Cerco di tenere spente alcune luci e faretti. Il riscaldamento non lo accenderemo. Al ritorno dalle vacanze estive abbiamo aumentato qualche prezzo, tra cui quello del caffè a 1,20 euro, perché è aumentata anche la materia prima". "Speriamo di trovare una via d’uscita. - aggiunge Alfonso Giorgio, collaboratore famigliare di Why Not Café - Di solito paghiamo 1200-1300 euro di bollette ogni due mesi, avendo solo l’utenza della luce: per luglio e agosto, invece, abbiamo pagato 4000 euro. Teniamo botta fin quando possiamo, ma se continua questa escalation sarà molto dura in futuro". Anche per lui, oltre alle bollette "c’è il problema dell’aumento delle materie prime, quindi abbiamo dovuto aumentare un po’ i prezzi. Speriamo nel futuro". E così fa anche Maria Paletta, titolare di Bar Company "Il clima è abbastanza pesante. Le bollette sono aumentate e dopo le vacanze abbiamo aumentato i prezzi, tra cui il caffè. Per ora i clienti non sono calati, ma speriamo bene".