Fermi, lavori finiti Ma solo all’interno

Per l’esterno il cantiere durerà fino a febbraio . Ritardo dovuto alla difficoltà di reperire i materiali

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Sono terminati i lavori strutturali all’interno dell’istituto Fermi per il miglioramento sismico del polo scolastico di via Luosi, che ha comportato la realizzazione di un giunto tecnico antisismico, un ’taglio’ della struttura dell’edificio principale, così da renderla maggiormente sicura e in grado di assorbire eventuali scosse sismiche. Attualmente il lato dell’edificio che affaccia su via Luosi e quello laterale su via Caula, sono pienamente fruibili, mentre restano ancora da completare le installazioni di alcuni infissi interni e le opere esterne, con la realizzazione di due torri dissipative antisismiche di rinforzo alla struttura, che saranno pronte entro febbraio e che rappresentano una tecnologia innovativa, utilizzata già in lavori analoghi come quelli all’istituto Barozzi. Per il presidente della Provincia Gian Domenico Tomei "l’edilizia scolastica è una priorità sulla quale investiamo risorse e competenze, perché vogliamo che le nostre scuole siano luoghi accoglienti, sostenibili e sicuri. Il piano di interventi sugli istituti superiori modenesi prevede oltre 60 progetti per i prossimi quattro anni per un importo complessivo di circa 50 milioni di euro, finanziati con fondi Pnrr, risorse interne e altri finanziamenti e rappresenta una sfida decisiva per il nostro territorio". I lavori finiranno a febbraio e non come previsto inizialmente a novembre di quest’anno, a causa delle difficoltà di reperimento di alcuni materie prime, che hanno conseguentemente rallentato l’esecuzione delle opere. I lavori, che hanno un costo di due milioni e 400 mila euro e sono realizzati dal consorzio Integra di Bologna, con impresa esecutrice Batea di Concordia, hanno comportato, dall’inizio dell’intervento, la chiusura dell’aula magna e di alcuni laboratori informatica che sono stati spostati nella succursale del centro Nazareth in via Formigina a Modena e l’obiettivo dei tecnici è stato quello di concentrare le lavorazioni più invasive nel periodo estivo, così da limitare il disagio agli studenti e al personale docente.