In un auditorium di Maranello Enzo Ferrari gremito di pubblico, con presenti molti tecnici che sono stati protagonisti nella Scuderia Ferrari durante gli anni epici della Formula 1, è stato presentato il libro ’Ferrari. Nel cuore della Formula 1’ con fotografie di Ercole Colombo e Rainer Schlegelmilch, curato da James Allen ed edito da Rizzoli Lizard. L’iniziativa, come rimarcato anche dal sindaco di Maranello Luigi Zironi, è stata organizzata nel contesto dell’Italian Motor Week, settimana dall’11 al 17 settembre in cui la rete delle quaranta Città dei Motori hanno organizzato eventi per raccontare e celebrare la propria storia legata ai motori. "Siamo assieme a trentanove città dei motori ha spiegato Luigi Zironi sindaco di Maranello e presidente della – rete Città dei Motori – che collaborano per promuovere progetti importanti sulla cultura motoristica italiana come mezzo di promozione turistica oltre che per raccontare aspetti della propria storia".
Padrone di casa della serata è stato il giornalista italiano maggior esperto di Formula 1, il modenese Leo Turrini, che ha collaborato alla realizzazione del libro con la propria testimonianza oltre a quella di Piero Ferrari, ospite assieme allo stesso Ercole Colombo e Riccardo Patrese, vicecampione del mondo Formula 1 nel 1992. Gradito, in apertura di serata, il collegamento in video chiamata con l’ex ferrarista Jean Alesi, in procinto di partire per Suzuka per assistere alla gara del figlio. "Ercole è famoso per avere scattato foto in posti che non ti aspetti mai – ha raccontato Alesi – fra le immagini che mi riguardano, la mia preferita è quella che è stata fatta al circuito di Imola alla curva della Tosa nel 1991 con la Ferrari". Leo Turrini ha, poi, ricordato un altro fondamentale ingegnere che ha collaborato alla realizzazione del libro, facendo partire un appassionato applauso dal pubblico, l’indimenticabile Mauro Forghieri. Il giornalista modenese ha, successivamente, chiesto ad Ercole Colombo la foto a cui è più legato. "Ne dico due – ha spiegato Colombo – una è quella famosa scattata in Argentina nel 1981 con Gilles Villeneuve di traverso con la Ferrari passando come un fulmine oltre il limite. La seconda immagine riguarda sempre Villeneuve, fatta nel 1980 il giorno dopo il Gran Premio d’Italia disputatosi a Imola conclusosi con una grave incidente ed alla presentazione della squadra Ferrari per l’anno successivo, in cui l’ingegnere Enzo Ferrari tirò a sé Gilles e gli diede un bacio sulla testa".
"Una professionalità eccezionale – ha rimarcato Ferrari – Ercole ha fatto più Gran Premi di me ed avrei voluto fare io uno scatto a lui, perché tutte le volte che ero nei box ed una macchina usciva era presente a fotografare. La mia istantanea preferita è quella che ritrae mio padre nel cortile della Ferrari dove c’erano i distributori in cui esce da una Mini Cooper".
"Ho cominciato a frequentare Ercole dalla Formula 2 – ha spiegato Patrese – quindi posso partire a raccontare dal 1977 al 1993 comprese tutte le vacanze fatte assieme. Non solo foto di Gran Premi, ma anche di famiglia. L’immagine a cui sono più legato è quella della vittoria di Imola nel 1990 perché c’è stata una riconciliazione col pubblico dopo i fischi ricevuti nel 198". Durante la presentazione, il pubblico ha potuto vedere proiettate diverse ’chicche’ fotografie estrapolate dal libro come l’ultima presenza di Enzo Ferrari in un box di Formula 1 a Imola, la visita del papa Giovanni Paolo II a Maranello, il primo patto della concordia con Ecclestone e Balestre, Jean Todt e Michael Schumacher in trionfo ed altre. La serata si è poi conclusa con una domanda di Leo Turrini a Piero Ferrari in merito al film su suo padre. "E’ una storia mai scritta, in verità, ambientata nel 1957 – ha commentato Ferrari – ma Michael Mann ha filmato con un certo garbo con attori professionisti".