Festa per il ritorno del capolavoro trafugato

Fanano, i carabinieri hanno consegnato alla Diocesi la pala d’altare settecentesca rubata negli anni ’70 dall’oratorio dell’Assunta

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Il tenente colonnello Giuseppe De Gori, comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio Culturale di Bologna, ieri mattina, nella chiesa parrocchiale di Fanano, ha consegnato al parroco don Michele Felice il dipinto a olio su tela raffigurante la ‘Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Antonio di Padova e Francesco di Paola’, un’opera trafugata tra il 1970 e il 1978 dall’Oratorio dell’Assunta, detto di San Francesco, nel cimitero del luogo. Non è ancora deciso dove sarà collocato il prezioso dipinto. Questa pala d’altare, di 128x93 centimetri, datata 1756, è opera di Pietro Pisa (1691 – 1774), sacerdote che fece parte della Mensa Comune della Cattedrale di Modena.

"Il suo stile è leggermente diverso da quello dei suoi contemporanei - ha spiegato il dottor Angelo Mazza, storico dell’arte, le cui ricerche storico – artistiche sono state fondamentali per l’esito positivo del dipinto ritrovato -. La sua educazione – ha continuato - deve essere venuta fuori Modena, certamente in rapporto con Roma, così come verso Parma, ha una certa apertura classicistica".

Erano presenti alla cerimonia autorità religiose, militari e civili: l’arcivescovo monsignor Erio Castellucci, il coonnello. Antonio Caterino, comandante provinciale Carabinieri di Modena, Stefano Muzzarelli, sindaco di Fanano, Simona Roversi, direttrice dell’Ufficio beni culturali dell’arcidiocesi di Modena – Nonantola, oltre al comandante carabinieri di Fanano e suoi collaboratori della Stazione.

"Quest’opera l’abbiamo ritrovata a Bologna l’anno scorso nel corso di un’attività istituzionale - ha spiegato il colonnello De Gori - nonostante il bene non fosse inserito nella Banca dati dei Beni culturali illecitamente sottratti. Il possessore l’aveva acquistata in buona fede e ristrutturata". Il colonnello Antonio Caterino, comandante provinciale Carabinieri di Modena, ha sottolineato che questo ritrovamento "dimostra la ricchezza delle competenze dell’Arma, capace di fornire ai cittadini una vasta gamma di diritti".

Per l’arcivescovo Erio Castellucci "è significativo che questa restituzione avvenga oggi davanti a tante persone. Quando si può recuperare un’opera d’arte è sempre un momento bello, è la celebrazione della bellezza ritrovata".

Il parroco don Michele Felice ha espresso gratitudine e gioia: "Noi avevamo questa perla che non sapevamo che fosse sparita. L’abbiamo ritrovata e siamo molto molto contenti". Complimenti e ringraziamenti anche da parte del sindaco Stefano Muzzarelli. Ieri mattina, nella chiesa parrocchiale di Fanano è stato ricollocato al suo posto anche il dipinto Madonna col bambino e i Santi Carlo Borromeo a Antonio Abate (1632 circa), di Pellegrino Pellegrini detto Pellegrino da Fanano, freschissimo di restauro da parte della vignolese Giuliana Graziosi, restauro voluto dalla famiglia del compianto Raimondo Rossi Ercolani, scomparso lo scorso anno, che ha lasciato tanti studi nel campo della storia del territorio e soprattutto dell’arte.

Walter Bellisi