"Fiera stretta tra Covid e maxibollette Ma dal governo nessun sostegno"

Uscita del Comune dalla società, Venturelli e Carpentieri del Pd replicano a Bertoldi e Pulitanò "La destra non ha interesse a rilanciare il settore. Lavoriamo per far rimanere qui le manifestazioni"

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"La destra modenese non ha interesse a rilanciare il settore: nella legge di Bilancio, la più criticata degli ultimi 15 anni nel nostro Paese, non c’è nemmeno una risorsa specifica per questo particolare settore che ha subito prima le chiusure Covid e poi il caro energia". A proposito dell’uscita del Comune di Modena dalla compagine societaria di Modena Fiere, la segretaria cittadina Pd Federica Venturelli e il capogruppo in Consiglio comunale Antonio Carpentieri replicano a muso duro agli attacchi della minoranza, prima di Giovanni Bertoldi della Lega e ieri del presidente provinciale di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò. Pulitanò aveva rimarcato tra l’altro come la cessione delle quote derivi dal fatto che Modena "ha perso appeal perché chi la governa non ha una vera visione di insieme e questo ha fatto sì che la nostra città abbia abdicato al proprio ruolo di capofila della Regione assieme a Bologna".

Una valutazione respinta dal Partito democratico. "La destra modenese, per l’ennesima volta – partono alla carica Venturelli e Carpentieri – continua a proporre nessuna soluzione concreta, dimostrando scarso interesse per il territorio. Le dichiarazioni degli ultimi giorni sono farneticanti rispetto a quanto avvenuto negli anni, oltre che confuse rispetto alla conoscenza delle leggi".

La verità, per i Dem, è altra: alla destra che sostiene il governo Meloni non interessa nulla del polo fieristico-espositivo modenese. Infatti, nella legge di Bilancio, la più criticata degli ultimi 15 anni nel nostro Paese, non c’è nemmeno una risorsa specifica per questo particolare settore che ha subito prima le chiusure Covid e poi il caro energia" Per Venturelli e Carpentieri "bastava una riga del Governo nel provvedimento per sostenere tutta la filiera italiana e invece nulla, solo, appunto, qualche polemica sterile". Come Partito democratico della città di Modena "invece vogliamo risolvere la situazione e stare vicino al mondo economico e del lavoro che vede nell’attività fieristica un asset importante a Modena. Siamo già al lavoro per portare il tema in Consiglio comunale e sostenere l’iniziativa del sindaco e dell’amministrazione che, nei giorni scorsi, ha fatto appello a tutti i soggetti pubblici e istituzionali per mettere in campo nuove soluzioni giuridiche e nuove risorse".

Ad oggi, concludono gli esponenti Dem, "la legge Madia è in vigore e gli enti locali sono obbligati a rispettarne i termini. Il Pd è un partito che rispetta le leggi. La destra (modenese) ci sta dicendo che non dobbiamo rispettarla? Oppure è intenzionata a cambiare la legge. È necessario trovare nuove forme giuridiche per rilanciare il settore. Il nostro obiettivo politico è salvare la presenza delle fiere a Modena, mantenendo in città le manifestazioni più importanti, strategiche per il nostro sistema economico". Sul tema saranno sensibilizzati che i parlamentari modenesi.