Modena, Renzo e le figurine Panini, l’amore di una vita

Il 91enne non si è perso nemmeno un album. "Il mio sogno? Visitare l’azienda"

Renzo Taddei

Renzo Taddei

Modena, 17 giugno 2018 - Ogni giorno va in edicola per comprare figurine. Torna a casa e le attacca sull’album dei calciatori, facendosi aiutare dal nipote. «Ho appena completato quello di quest’anno, che emozione», dice. Tutto normale se si trattasse di un ragazzino. Ma Renzo Taddei, con i suoi 91 anni alle spalle, un ragazzino più non è. «Eppure conservo lo stesso entusiasmo di sempre, perché la passione non ha età», dice. L’uomo abita a Montegrillo, Perugia. Ha lavorato prima in una fabbrica di macchine per cucire, poi come bidello alle scuole medie e in Provveditorato. Colleziona gli adesivi dei giocatori da oltre sessant’anni. Ha visto nascere l’azienda dei fratelli Panini e completato il primo album nel 1961, poi il secondo. E da lì non si è più fermato. Oggi Renzo conta una raccolta da fare invidia, oltre sessanta volumi che conserva con cura, come fossero figli. «Ogni tanto ne prendo uno e lo sfoglio, rileggo i nomi dei giocatori della mia giovinezza, rivivo i tornei, le sfide più importanti. Peccato che alcuni pezzi pregiati siano andati perduti nel tempo», dice guardando la moglie Adriana.

L’entusiasmo bagna i suoi occhi quando riavvolge il nastro dei ricordi. Tornano alla mente l’adolescenza e il profumo della colla che si sprigionava all’apertura dei pacchetti. La cellina che serviva per appiccicare Mazzola, Riva e Rivera. Le lunghe trattative che caratterizzavano gli scambi. E poi i giochi con gli stickers, che in seguito hanno accompagnato anche suo figlio Roberto. «Si poteva vincere girando di scatto la figurina e sperare di avere quella con il numero più alto, oppure soffiando sul tavolo o facendola cadere da una parete. Alcune erano davvero rare, ad esempio Cesare Prandelli e Vinicio Verza del 1979 o il portiere Pier Luigi Pizzaballa della stagione 1963 – afferma –. Oggi invece ordino quelle mancanti direttamente alla Panini».

Renzo segue i campionati di calcio ogni fine settimana. Si collega con la radio e appunta marcatori, risultati e classifiche su un quaderno a quadretti. «L’anno scorso per i miei novant’anni mi hanno regalato un biglietto per assistere alla gara Roma-Inter. Era una partita in notturna, è stato molto bello perché sono anche un grande tifoso dei nerazzurri. Sa, quando Giacinto Facchetti faceva il servizio militare a Orvieto, andavo spesso a trovarlo: mi disse che gli piaceva l’Umbria e che gli sarebbe piaciuto restare».

Recita a memoria tutta la squadra del ‘Grande Torino’ mentre sistema gli oggetti su un ripiano, in ordine cronologico. Ci sono tra i sui ‘tesori’ anche le raccolte dei Mondiali. «La Nazionale del 1982 era fantastica, ci ha dato una grande gioia. E poi c’era Paolo Rossi, che ha giocato anche nel Perugia. Lo conosco, sa? Era il 1979 e mi feci autografare la sua foto e anche il disco che incise nel 1980», sorride il pensionato. Il suo allenatore preferito è Ilario Castagner, «ma anche Serse Cosmi è molto bravo», sottolinea.

Ad agosto Renzo compirà 92 anni e ha un desiderio: «Mi piacerebbe tanto andare a Modena a visitare l’azienda Panini». Portando tutti i suoi album.