"Finale, discarica ancora nel piano regionale"

Il sindaco Poletti: "Serve una modifica, perché noi continueremo ad opporci alla riapertura, proseguendo per le vie legali"

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Finita sotto sequestro nel dicembre 2019 la discarica di Finale, sulla cui conduzione si erano addensati sospetti circa violazioni penali quali l’abuso d’ufficio, il falso ideologico e il rifiuto di atti d’ufficio, oltre a reati di natura ambientale, continua a fare discutere e ad essere oggetto di una querelle tra le forze politiche, ma anche tra le istituzioni. La popolazione continua ad essere preoccupata e ad opporsi ad una sua riapertura. A nulla sono valse le rassicurazioni e le precisazioni fornite l’altro giorno dall’assessora regionale all’ambiente Irene Priolo per rasserenare il clima di una vicenda che si trascina ormai da qualche anno. L’impegno "a un confronto costruttivo dell’amministrazione regionale con quella di Finale Emilia sull’impianto – come ha assicurato Priolo – , che seguirà a breve, già programmato per la fine di questo mese" non è bastato spegnere i timori della riapertura di questo sito, esteso su un’area di 110mila metri quadri gestito da Feronia, partecipata Hera, approvato per trattare anche rifiuti speciali e capace di un volume utile di stoccaggio di 416.000 metri cubi. Alle parole dell’assessora è seguita, immediata, la presa di posizione dell’attuale sindaco Claudio Poletti che ci ha tenuto a ribadire "la contrarietà del Comune di Finale Emilia a quanto previsto dal piano regionale dei rifiuti. Continueremo ad opporci con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Faremo tutto quanto sarà possibile per impedire l’ampliamento della discarica ed evitare che nel 2027 sia Finale Emilia l’unica discarica dell’Emilia-Romagna ancora attiva".

I timori sono, infatti, legati alla conferma ribadita anche in sede di commissione regionale che "il sito al momento è compreso tra quelli individuati dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifiche". Questo significa che sebbene attualmente non in esercizio, la discarica è tuttora autorizzata. "Le parole dell’assessore regionale – ci tiene a sottolineare Poletti - evidenziano come una cosa sia la pianificazione regionale e l’altra i percorsi giudiziari che riguardano, sia dal punto di vista civilistico che penale (una decina i protagonisti coinvolti n.d.r.), la discarica e che possono condizionarne l’effettiva entrata in funzione e quindi il definitivo inserimento nella programmazione regionale. Al momento le condizioni perché ciò avvenga non ci sono e siamo convinti che non ci saranno nemmeno in futuro, tant’è che abbiamo confermato gli incarichi ai legali che la precedente amministrazione aveva individuato per proseguire nel percorso intrapreso. Un percorso che siamo certi porterà la regione a dover modificare il proprio piano dei rifiuti e a individuare soluzioni diverse per ospitare i rifiuti non pericolosi originariamente destinati a Finale Emilia".

Alberto Greco