Finale e Ravarino, altre due chiese storiche pronte a rinascere

Migration

ALTRE due storiche chiese del Modenese, ferite dal terremoto, si preparano a rinascere. Proprio in questi giorni, infatti, iniziano i lavori di ripristino e consolidamento sia per la chiesa della Visitazione di Maria Santissima a Reno Finalese che per il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Stuffione di Ravarino: sono luoghi di culto molto cari ai fedeli che hanno appreso con entusiasmo dell’avvio dei cantieri.

A RENO Finalese, è stato proprio il parroco don Oscar Bin a dare l’atteso annuncio ai parrocchiani, durante le Sante Messe dello scorso fine settimana. I lavori prenderanno il via lunedì, e si protrarranno indicativamente per un paio d’anni. Ad aggiudicarsi le opere di ricostruzione (dopo la gara condotta dall’arcidiocesi di Modena, con ente attuatore) è stata l’associazione temporanea d’impresa composta dal Consorzio Cme di Modena e dalla CooBec di Spoleto: per la ricostruzione della chiesa di Reno (che risale già al Quattrocento) la Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione un contributo di circa un milione e 900mila euro. La chiesa è stata particolarmente segnata dal sisma, e ancora oggi la facciata è come ‘impacchettata’ da un vistoso telone: dovrà essere infatti ricostruito il timpano crollato, così come si interverrà sulle volte delle navate e sulla copertura. Un importante consolidamento riguarderà poi il campanile storico e quello più alto e più recente. Durante i lavori, la vita parrocchiale si trasferirà a Finale, dove don Oscar celebrerà le Messe pomeridiane prefestive e festive alla chiesa del Seminario.

AL VIA i lavori anche al santuario di Stuffione: ad aggiudicarsi le opere è stata l’associazione temporanea di imprese composta dalla Candini Arte di Castelfranco Emilia (che già ha condotto il restauro dell’Abbazia di Nonantola) e la Razzetti e Bosazza di Torino. L’importo concesso dalla Regione, per i lavori post sisma alla chiesa e all’attigua canonica, è complessivamente di un milione e 377mila euro. Anche in questo caso l’intervento più complesso riguarderà il consolidamento delle volte.

SIA pure a distanza di più di sette anni dal sisma, l’avvio dei cantieri rappresenta una buona notizia, che va ad affiancarsi ai lavori già conclusi, come quelli alla Pieve Matildica di Sorbara, che ha riaperto l’8 settembre, o quelli al Santuario di San Cataldo (Madonna del Murazzo) a Modena, che fra pochi giorni tornerà ad accogliere i fedeli.