
LAMA MOCOGNO
Non è più isolata la borgata Casine a Montecenere di Lama Mocogno. L’intervento di ripristino, del costo di 170 mila euro, si è concluso da alcuni giorni con il ripristino della viabilità, grazie a un contributo di della Regione attraverso la Protezione Civile. La borgata, composta da undici abitazioni con sei nuclei famigliari, era rimasta completamente isolata a causa di una frana avvenuta durante le intense piogge del maggio scorso che aveva asportato completamente la sede stradale. "Senza questo contributo, la borgata sarebbe rimasta ancor più isolata nel periodo invernale in caso di neve, in quanto non sarebbe stato possibile eseguire la spalata con mezzi meccanici - commenta il sindaco Giovanni Battista Pasini -. Mentre vi è la legittima soddisfazione per aver riaperto una strada, rimane una preoccupazione per il ritardo della sistemazione di altre vie ancora chiuse o dissestate, le cui condizioni rischiano di aggravarsi con il sopraggiungere dell’inverno. Tuttavia è molto positivo che, seppur con ritardo, finalmente sia stata emessa l’ordinanza del Commissario Figliuolo che dispone i finanziamenti per il ripristino della viabilità, nel cui ambito sono ricomprese sei strade del comune di Lama Mocogno. L’amministrazione comunale si è già attivata per redigere i progetti di ripristino e la messa in sicurezza delle strade, per appaltare i lavori con tempestività". Non è la prima volta che Casine rimane isolata. Nella primavera del 1961, i cittadini della borgata, allora abitata da oltre 50 persone, priva di una strada carrozzabile, diedero vita al primo sciopero della fame che si ricordi in Appennino per protestare contro il loro isolamento e chiedere la costruzione di un collegamento viario con la frazione di Montecenere.
Walter Bellisi