«Fiumi, rassicurazioni o trasferisco il ristorante»

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QUELLO che prima era un evento straordinario – la piena del Secchia con conseguente allagamento delle campagne intorno – sta diventando un evento ‘ordinario’. Tanto che lavorare ai laghi Curiel di Campogalliano è sempre più difficile: «Sono qua da 31 anni e sono molto legato a questo luogo: ma se anche i laghi devono diventare zona esondabile valuto l’ipotesi di spostarmi». A parlare è Paolo Reggiani, chef del rinomato ristorante I laghi, aperto dal 1988.

L’attività è in mezzo al parco laghi e negli ultimi due anni ha subito danni ingenti dalle piene del Secchia sempre più frequenti e imponenti.

La zona laghi non è mai stata classificata come esondabile (quindi potenzialmente soggetta ad allagamento in caso di piena) ed è per questo motivo che all’interno sorgono attività, dal ristorante bar di Reggiani al parco giochi per i bambini.

Quest’anno le piene sono state contenute (rispetto alla super piena del 2017) ma in numero maggiore e si sono verificate a maggio, a ridosso dell’estate che per l’area laghi è alta stagione: il parco era completamente allagato e la situazione è tornata alla normalità solo intorno a metà luglio.

«Quest’anno siamo stati costretti a tenere chiuso il ristorante quasi tutto il mese di maggio, subendo un grosso danno – spiega Reggiani – quando siamo ripartiti con il ristorante abbiamo comunque avuto difficoltà con il servizio bar: l’area è stata disertata, la zona non era percepita come fruibile, la gente telefonava per sapere se poteva venire».

Vista la frequenza con cui il problema si ripete, Reggiani chiede garanzie: «Vorrei informazioni precise da Regione e Aipo, sapere se prevedono che l’area laghi diventi zona esondabile come è accaduto negli ultimi anni – dice lo chef – se questa è la strategia allora andarsene diventa un’ipotesi che non avevo fino ad oggi preso in considerazione, sono molto legato a questo luogo».

Un problema che la sindaca Paola Guerzoni conosce molto bene tanto che quest’anno i tradizionali fuochi d’artificio della fiera di fine luglio sono stati spostati dall’area laghi al parco della Montagnola dove si tenevano dieci anni fa.

«Quest’anno non sapevamo se i laghi sarebbero stati praticabili a causa dell’acqua – spiega Guerzoni – a fine giugno Aipo ha iniziato a fare lavori di disostruzione del sistema di scolo per permettere l’assorbimento dell’acqua. Per adesso hanno fatto questo intervento, non ci hanno ancora informato sugli interventi futuri».