Focolaio Modena, i titolari della Sal di Castelnuovo Rangone "Non siamo untori"

Marco Maccaferri: "Adottato anche un protocollo interno a tutela dei dipendenti, dopo il primo caso nessuno ci ha fatto chiudere"

Focolaio alla Sal di Modena. Marco Maccaferri, uno dei titolari

Focolaio alla Sal di Modena. Marco Maccaferri, uno dei titolari

Modena, 14 luglio 2020 - "Non siamo untori, abbiamo sempre rispettato tutte le norme anti-contagio con mascherine, gel igienizzante e distanziamento". Marco Maccaferri parla a distanza dal cortile del prosciuttificio Sal di Castelnuovo Rangone dove è scoppiato il focolaio di coronavirus che nei giorni scorsi ha fatto risalire i contagi in provincia.

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Anche lui, 23enne figlio dei titolari e responsabile qualità dell’azienda, è positivo al Covid-19 ma asintomatico, si trova in isolamento domiciliare così come i suoi parenti stretti e diversi lavoratori.

"Ho riferito all’Ausl tutti i contatti che ho visto in questi giorni – dice il giovane – i miei amici sono negativi". Una situazione che, però, può evolversi in base agli esiti dei tamponi che l’Azienda sanitaria sta effettuando seguendo l’indagine epidemiologica, il percorso che ricostruisce i movimenti dei contagiati in un certo lasso di tempo: ieri la curva dei positivi modenesi è salita solo di 2 (entrambi contatti stretti di un lavoratore della Sal) e arriva così complessivamente a 31 il numero di positivi collegati al focolaio castelnovese tra lavoratori della ditta e contatti stretti. I positivi abitano sia a Castelnuovo che in altri comuni della provincia.  

Tutto è cominciato quando, alcuni giorni fa, un lavoratore dipendente di una ditta esterna è risultato positivo: "E’ rimasto a casa in malattia, aveva i sintomi dell’influenza e il medico gli ha fatto fare il tampone – spiega Marco Maccaferri – appena abbiamo saputo che era positivo abbiamo subito contatto l’Ausl e abbiamo agito come ci hanno detto. L’Ausl non ci ha detto di chiudere, abbiamo continuato a lavorare con mascherine e guanti come tutte le altre aziende alimentari e ieri l’altro, quando sono arrivati gli esiti degli altri tamponi, ci hanno detto di chiudere per 14 giorni".  

Tutta la famiglia è contagiata e in isolamento domiciliare in luoghi diversi, l’unico componente ricoverato è il nonno 80enne ma pare che le sue condizioni siano buone. "L’azienda sta seguendo e gestendo con estrema attenzione l’evolversi della situazione legata ai contagi verificatisi nel proprio stabilimento – spiega il titolare Alberto Maccaferri – ci siamo prontamente attivati per la verifica della diffusione del contagio, in rigorosa conformità al Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e abbiamo anche adottato un nostro protocollo interno contenente rigorose regole di prevenzione e volte alla sicurezza dei lavoratori, predisponendo ed attuando tutto ciò che legalmente è consentito, come la stessa Azienda Usl di Modena ha accertato".