Focolaio Modena sotto controllo, al via i tamponi nel settore carni

Ieri un solo nuovo contagio nella nostra provincia e nessun decesso. Inalca sarà tra le prime aziende ad essere controllate: ha 2mila dipendenti

Un momento dei controlli tramite tamponi

Un momento dei controlli tramite tamponi

Modena, 16 luglio 2020 - Giusto il tempo di organizzarsi, dopo l’ordinanza firmata lunedì sera dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, e tra domani e sabato l’Ausl inizierà i test con tampone nasofaringeo ai lavoratori del settore carni che vede la provincia di Modena leader in Regione con oltre 200 aziende nel territorio. Questo nella speranza che il focolaio in un’azienda lavorazione carni di Castelnuovo resti limitato. Ieri infatti, in tutta la provincia, si è registrato un solo nuovo caso e non è legato al focolaio (è infatti un uono di San Cesario, asintomatico).

Aggiornamento Focolaio Sal, altri 10 contagi tra i parenti Probabilmente gli operatori sanitari incaricati dello screening inizieranno dalle realtà più significative tra cui le aziende del gruppo Gruppo Cremonini che da solo raccoglie quasi duemila lavoratori tra gli stabilimenti a Castelvetro e Castelnuovo: il macello Inalca occupa 1100 persone a cui si aggiungono gli addetti delle aziende minori acquisite negli ultimi anni. I l Gruppo, che fin dai primi giorni di pandemia ha applicato norme di sicurezza anti-contagio, si è reso ovviamente disponibile fornendo gli elenchi con i nominativi di tutti gli addetti e nello stabilimento a Reggio Emilia i tamponi sono già stati completati. Trattandosi di un grosso stabilimento gli operatori si recheranno direttamente in azienda, per quanto riguarda le aziende più piccole si sta valutando qual’è la modalità organizzativa migliore e a stretto giro i test copriranno a tappeto tutta la provincia di Modena. L’obiettivo della Regione è di completare i test, che riguarderanno oltre 70mila persone comprese le cooperative di servizio in appalto, entro il 7 agosto in modo da individuare tempestivamente eventuali casi di positività e tracciare la diffusione del contagio. Una misura presa d’urgenza dopo i focolai scoppiati nel Bolognese nel settore logistica, con alcune note aziende coinvolte, e il focolaio minore divampato nel prosciuttificio Sal di Castelnuovo dove, fino a ieri, risultavano 31 contagiati tra lavoratori e loro contatti stretti. Dopo l’impennata di contagi nei primi giorni ora pare che il focolaio castelnovese si sia spento: l’unico caso di positività registrato ieri in provincia non è riconducibile a Sal. Il settore lavorazione carni, come quello della logistica, è considerato dalla Regione uno dei più rischiosi. "Con quest’ordinanza – ha spiegato l’assessore alla Sanità Donini - ci si propone di non abbassare la guardia e di non dover andare nel panico se i dati torneranno a parlare di diffusività del virus. Verranno fatti controlli massivi, a tappeto e tempestivi nelle realtà in cui, nelle ultime settimane, c’è stata maggiore diffusività del virus e i focolai recenti". Intanto le dichiarazioni di Francois Tomei, direttore nazionale di Assocarni, sulla colpa dei lavoratori stranieri per i focolai scoppiati recentemente in alcune aziende fanno infuriare la Cgil che in una nota sottolinea che è "stupefacente che la sua principale preoccupazione sia il risvolto mediatico del contagio". "Anche il paragone con i macelli stranieri (tedeschi e americani) – continua Cgil – non è accettabile, perché se l’incidenza del contagio è 10 volte più alta, anche le aziende delle carni sono molto più grandi di quelle italiane e con un numero di addetti decisamente più alto. Quindi attribuire alle condizioni di vita dei lavoratori, spesso migranti con bassi salari, la causa del contagio è un’ammissione di colpa rispetto alle condizioni sociali ed economiche a cui le aziende delle carni costringono i lavoratori degli appalti". La Cgil di chiede con forza "di aprire un tavolo di confronto con il sistema di rappresentanza economico ed istituzionale locale per affrontare, l’ormai annoso tema appalti-sfruttamento che vede Modena, con il suo distretto delle carni e della logistica, pagare un prezzo alto da parte dei lavoratori".