Fonderie, altro ricorso e l’attività riparte: "Ma entro fine mese fermiamo l’impianto"

Madonnina, la proprietà si appella al Consiglio di Stato contro lo stop di Arpae e assicura: "Terminiamo le commesse e chiudiamo"

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di Vincenzo Malara

Altro ricorso, altra sospensiva e la produzione riparte. Il triplice effetto si ripete, anche se questa volta potrebbe trattarsi veramente dell’atto finale. Dopo la bocciatura del Tar di Bologna della settimana scorsa, che ha ordinato nuovamente lo stop allo stabilimento, Fonderie Cooperative ha giocato a stretto giro la carta (vincente) del Consiglio di Stato che, di fatto, permette all’azienda di riprendere l’attività fusoria in attesa dell’udienza fissata ad aprile. Insomma, se l’obiettivo di Fonderie era di guadagnare tempo e proseguire la produzione per terminare le ultime commesse entro la cessazione definitiva, l’obiettivo è stato centrato appieno, tenendo conto che la primissima (e stra-annunciata) chiusura risale ormai al 31 gennaio scorso.

A confermare il nuovo capitolo della vicenda è Arpae: "Il Consiglio di stato – scrive l’Agenzia in una nota - oggi 15 marzo ha adottato, su richiesta della società, un decreto cautelare inaudita altera parte (cioè pronunciato senza la valutazione delle posizioni delle amministrazioni interessate) con il quale sospende la decisione del Tar di Bologna dell’11 marzo scorso che intimava all’azienda la cessazione dell’attività fusoria. Si tratta di un provvedimento provvisorio a cui seguirà una Camera di Consiglio collegiale a Roma il 7 aprile in contraddittorio tra tutte le parti". In particolare, prosegue Arpae – citando l’atto - "per i giudici del Consiglio di Stato, in attesa di una valutazione più approfondita, risulta prioritario cristallizzare la situazione esistente onde evitare un aggravamento delle condizioni economiche delle Fonderie". La ripresa della produzione pare, però, avere già una data di stop definitivo, indicato dall’azienda stessa. "L’azienda – sottolinea a riguardo Arpae – ha già presentato una domanda di autorizzazione per la dismissione dell’impianto di via Zarlati a partire dal 25 marzo". Salvo ulteriori colpi di scena, quindi, l’azienda è intenzionata a fermarsi tra meno di una decina di giorni, a prescindere dall’udienza fissata ad aprile. Arpae, così come il Comune, si costituiranno anche in questo secondo grado di giudizio a difesa dei provvedimenti impugnati. Contattata dal Carlino, Fonderie conferma il ricorso, così come l’intenzione di spegnere comunque i forni entro la fine marzo: "Non andremo oltre. Si tratta del tempo necessario per terminare gli ultimi ordinativi della clientela prima della dismissione dell’impianto".

Come prevedibile – avevano brindato alla decisione del Tar solo pochi giorni fa – storce il naso il comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’: "Abbiamo finito le parole per commentare una vicenda senza fine, anche se riteniamo questi siano gli ultimi colpi di coda. E’ chiaro che comitato, amministrazione, Arpae e anche l’ultima decisione del Tar, siano legati dal principio comune della tutela della salute che viene prima di tutto. Prendiamo atto di questa sospensiva e di conseguenza non smetteremo di chiedere l’intervento di Arpae per controlli serrati su emissioni e stoccaggio dei rifiuti. Una volta finita questa fase, partirà la dismissione su cui vigileremo senza sosta".