’Fonderie cooperative, nessun licenziamento’

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Nessun licenziamento e nessuna chiusura anticipata per le Fonderie Cooperative. I timori su trasferimenti improvvisi e tagli selvaggi dei dipendenti? Infondati e con l’unico scopo di destabilizzare l’azienda. Non va per il sottile il presidente dello stabilimento di via Zarlati Gianni Moretti, che ieri – contattato dal Carlino – ha commentato i rumors che rimbalzano da Padova dove l’acquisizione della Zen Fonderie di Albignasego da parte della Vdp accelererebbe, stando alle organizzazioni sindacali, la dismissione del sito modenese. «Sono notizie che fanno arrabbiare – dice Moretti –. Abbiamo un piano industriale deciso con l’amministrazione che parla chiaro e prevede la chiusura dell’azienda a inizio 2022 e il trasloco di una parte di attività accessorie sempre a Modena, in un altro capannone in affitto. Le future lavorazioni impiegheranno gli attuali addetti (69, ndr), al netto di diversi pensionamenti. Al contempo, e come già ribadito più volte in passato, – prosegue il presidente – la produzione più impattante al momento in via Zarlati verrà spostata a Padova alla Vdp. Non c’è nulla di nuovo in questo senso e mi meraviglia tutto questo clamore». E a proposito della Vdp, il presidente delle Fonderie Cooperative precisa: «Non è assolutamente vero che controllano la nostra azienda. Siamo una cooperativa e come tale ci sono dei soci che si riuniscono in assemblea e decidono il futuro dell’impresa. Nel caso della Vdp si tratta di soci sovventori che valgono un voto e non possono imporre chiusure dalla sera alla mattina. Con loro un accordo c’è e riguarda, come detto, l’assorbimento di una parte della nostra produzione nel 2022. Dispiace vengano diffuse certe notizie che vanno a mettere a repentaglio la fiducia dei clienti e delle banche». Sulla vicenda, sempre ieri, è intervenuta la FiomCgil che, oltre ad annunciare la massima attenzione sull’evoluzione della situazione, critica il piano industriale e chiede alla proprietà delle Fonderie un maggiore coinvolgimento nelle scelte:

«Esprimiamo tutta la solidarietà nei confronti dei 3 lavoratorii vittime di licenziamento politico da parte dell’azienda Vdp di Padova in joint venture con Fonderie Cooperative di Modena, ribadiscono tutte le preoccupazioni espresse negli ultimi due anni in merito ad un piano industriale che non ci ha mai convinto e che invece è stato approvato attraverso un Protocollo d’Intesa anche dal Consiglio Comunale in data 14 marzo di quest’anno. Per due anni abbiamo chiesto invano un tavolo di trattativa congiunto per concordare lo spostamento dell’impresa. Ci siamo ritrovati invece davanti al fatto compiuto di un protocollo firmato da azienda e Comune che avvalla di fatto la delocalizzazione a Padova del core business, la conferma (almeno sulla carta) a Codigoro (Fe) della sbavatura, ma lasciando a Modena solo lavorazioni ‘a valle’ di finitura».

Vincenzo Malara