«Fonderie, non crediamo più alle promesse»

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«MORETTI assicura che l’azienda traslocherà? Non gli crediamo. E’ la solita storia che si ripete…». Ventiquattro ore dopo l’intervento a tutto campo della proprietà delle Fonderie, il comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’ non si dice per nulla rassicurato. Anzi, confida di vivere una sorta di effetto deja-vu. «Le parole del presidente ci confermano quello che già sapevamo - dice il gruppo di residenti della Madonnina -, che cioè le promesse sono sempre le medesime. Già nel 2008 Moretti parlava di un mega-investimento di oltre 10 milioni di euro per abbattere l’impatto ambientale e ora scopriamo, da quello che ha dichiarato dalle pagine del Carlino, che ne ha sborsati circa due milioni, in pratica un quinto di quanto annunciato ai tempi e sembra che dobbiamo ringraziarlo».

E ancora - prosegue il comitato - «l’anno prima, nel 2007, in Consiglio comunale, l’allora assessore Orlando garantiva addirittura l’intenzione della proprietà di sostituire i forni a carbone, cosa mai avvenuta, oltre alla previsione di chiusura dello stabilimento entro tre anni. Siamo nel 2019 e la situazione è sotto gli occhi di tutti». Insomma, per il gruppo di residenti sarebbe sempre la solita musica. «Se l’azienda fosse stata decisa - dice il comitato - avrebbe firmato un contratto col Comune e non un protocollo d’intesa senza vincoli, mettendo nero su bianco che se non riuscirà a chiudere nel 2022 procederà almeno con un serie di investimenti massicci per ammodernare lo stabilimento. Evidentemente le risorse stanziate fino ad oggi, compresa la sperimentazione, non sono state spese bene perché ci sono migliaia di residenti della Madonnina che sentono ancora i cattivi odori e non ne possono più». Sulla centralina fissa «che avevamo proposto di finanziare noi - prosegue ‘Respiriamo Aria Pulita’ - sono state le minoranze a portarla all’attenzione del Consiglio, ma se non è passata è perché la maggioranza ha espresso voto contrario».

Per quanto riguarda poi i dati sulle emissioni il comitato è altrettanto chiaro: «Si tratta di rilevazioni sporadiche e non continuative, quindi per noi non sono assolutamente rappresentative. Già nel 2004 l’Ausl parlava di possibili ricadute sulla salute in caso di nuove abitazioni nelle vicinanze dello stabilimento, ma nonostante ciò l’amministrazione sostiene che un’indagine epidemiologica non è necessaria».

Il trasloco delle Fonderie ribadito dall’azienda viene visto dai residenti come una chimera: «Il documento d’intesa firmato col Comune contiene troppe scappatoie e purtroppo non ci fidiamo».