Fonderie, tutto fermo: «Il trasloco è in alto mare»

Madonnina, il comitato ‘Respiriamo aria pulita’: «Il Comune non ha un piano contro i miasmi e il trasferimento slitta al 2022. Ci sentiamo presi in giro»

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di Vincenzo Malara

«Il Comune deve dimostrare coi fatti di volere agevolare e accompagnare il trasferimento delle Fonderie, così come la ricerca di un nuovo capannone. Da quello che emerge ora è invece tutto fermo e in alto mare. Si parla di una convenzione da attivare per aiutare l’azienda a cercare risorse per un’altra ubicazione, ciò significa che passerà ancora del tempo. Ci sentiamo presi in giro…». Torna ad alzare la voce il comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’ della Madonnina. E lo fa a pochi giorni dall’ultimo intervento sullo stabilimento in Consiglio comunale dell’assessora all’Urbanistica, Anna Maria Vandelli. A fare storcere il naso al gruppo di residenti è l’apparente ‘cambio di marcia’ di Piazza Grande sulla vicenda: «Prima delle elezioni, l’amministrazione aveva inviato a tutti i cittadini una lettera in cui ipotizzava un trasloco anticipato delle Fonderie, mentre ora la Vandelli ha nuovamente riaggiornato la data a inizio 2022, segno che i tempi tornano ad allungarsi. E ancora – prosegue la portavoce Chiara Costetti – a ridosso del voto si rassicurava sul fatto che non ci sarebbero stati licenziamenti, anzi sarebbero state assunte nuove figure, mentre ora si specifica che è stato attivato un tavolo regionale per monitorare il piano di riduzione del personale». Inaccettabile, per il comitato, è che siamo quasi al 2020 «e ad oggi non ci sia né un capannone dove trasferire parte della produzione delle Fonderie, né certezze che sia iniziato il percorso di dismissione in via Zarlati. Procedure di questo genere non si improvvisano, ma vanno pianificate e definite in anticipo». Per il gruppo di residenti «se ci fosse la volontà si potrebbe partire col trasferimento molto prima, ma evidentemente non è così. Il presidente Moretti ha garantito pubblicamente sui giornali che il pericolo licenziamenti non c’è e che il piano industriale verrà rispettato, quindi perché non traslocano in anticipo? Il quartiere è stanco di questa convivenza…». Il comitato rivolge un appello a tutti i consiglieri comunali e regionali: “Ci sono 2500 firme raccolte in primavera che rimangono lettera morta, c’è un problema industriale da affrontare, odori che danno fastidio al quartiere. Chiediamo un impegno da parte loro affinché si occupino della vicenda». Del resto, i miasmi sono ancora lì a esasperare fisico e umori: «Le puzze continuano ma ormai non fa quasi più notizia – confida il comitato –. Il Comune aveva promesso che avrebbe continuato a impegnarsi perché l’azienda riducesse le emissioni odorifere, ma anche qui pare tutto immobile». Infine, ‘Respiriamo Aria Pulita’ incalza il sindaco Muzzarelli perché convochi una nuova assemblea pubblica quanto prima: «Due settimane fa – dice Costetti – ho spedito una Pec alla sua segreteria in cui chiedevo questa possibilità, ma nessuno ha risposto. Penso sia urgente, alla luce degli ultimi sviluppi, fare il punto con tutto il quartiere per rispondere a dubbi e perplessità».