Fondi per l’arte, Modena perde 3,7 milioni

I musei di casa nostra non partecipano al bando del ministero per la valorizzazione della creatività contemporanea

Galleria Estense

Galleria Estense

Modena, 7 agosto 2022 - In una città che, indubitabilmente, avrebbe bisogno di cambiare marcia per quanto riguarda il proprio sistema artistico si continuano purtroppo a perdere occasioni. Una, molto remunerativa peraltro, riguarda il fondo che il Ministero della cultura ha istituito per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere d’arte contemporanea da inserire nei musei italiani.

Insomma operazioni fondamentali per ogni museo o fondazione che si occupa di arte, anche sotto la Ghirlandina. Il progetto si chiama "Pac - Piano per l’arte contemporanea" ed è gestito tramite un bando pubblico dalla Direzione generale "creatività contemporanea" a Roma: nei giorni scorsi sono stati scelti i progetti vincitori del bando che si sono visti aggiudicare in tutto ben 3,7 milioni di euro da utilizzare per le attività citate.

Ebbene, tra i 39 musei italiani che si sono aggiudicati il progetto non c’è nessun ente modenese: anzi, a quanto pare nessuno di essi avrebbe partecipato al bando. Snobbato dunque. "Investire sull’arte e la creatività - ha spiegato il ministro Dario Franceschini - arricchisce il patrimonio culturale dello Stato e rappresenta un investimento sui suoi giovani talenti e grandi maestri". Insomma si sarebbe, forse, dovuto dedicare tempo e lavoro per partecipare al bando pubblico. Perché a leggere l’elenco delle 39 proposte vincitrici (su 98 partecipanti) aumenta il rammarico.

Nel gruppo dei 39, per quanto riguarda le nuove acquisizioni, ci sono importanti musei - i Civici di Venezia e la Galleria d’arte moderna di Roma o la Reggia di Venaria a Torino ad esempio - ma anche strutture più "contenute" come il MAMbo di Bologna, il museo della fiducia di Lampedusa, la rocca Bentivoglio di Valsamoggia, il museo Ghelli di San Casciano. Per la categoria del sostegno alle committenze pubbliche ci sono invece il Pecci di Prato, Rivoli a Torino e la Pilotta di Parma, ma anche musei di Polignano a Mare, di Cotignola, di Savignano in Romagna. Mentre Modena ritiene non sia in caso di concorrere a fondi importantissimi, in una città che in dieci anni non è stata capace di sostituire il Cavallo di Paladino alla ex Manifattura dove è finito nel nulla pure il controverso progetto di spostare la "Kimera" di Carlo Cremaschi dal Raffaello alla vuota ex fabbrica a due passi dal centro.

Il Carlino, dunque, ha chiesto a chi si occupa di arte contemporanea a Modena, la Fondazione Modena Arti Visive (Fmav) e le Gallerie Estensi che ogni anno realizzano mostre di arte contemporanea e nel prossimo settembre ospitano l’installazione "Metamorfuoco" di Simon Starling ispirata alla luce delle opere di Tintoretto. Da Fmav rispondono che "la nostra fondazione non si è candidata per questo progetto, dunque non abbiamo commenti da fare" mentre più ampia è la risposta della direttrice delle Gallerie Martina Bagnoli. "Noi non abbiamo partecipato al bando del Ministero anche se abbiamo fatto due importanti acquisizioni di arte antica, quindi siamo molto contenti e grati al MiC. Di recente sono entrati infatti in collezione, per un valore di circa 400mila euro, una Sacra famiglia nel riposo dalla fuga in Egitto di Girolamo da Carpi e la collezione Virgili composta da 56 acquarelli del XVII secolo di soggetto africano", spiega la dirigente ministeriale ricordando anche il progetto imminente di Starling.