"Frammenti ossei, tessuti, insetti e terreno Così possiamo risolvere un ’cold case’"

Il professor Erjon Radheshi, medico legale, ha decifrato i casi più difficili: "Fondamentale interpellare un antropologo forense"

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di Valentina Reggiani

Sono trascorsi nove lunghi anni dalla misteriosa scomparsa di Paola Landini dal tiro a segno di Sassuolo e i resti, oggi, potrebbero svelare ancora tanto di quel giorno. Ovviamente se le analisi del Dna confermeranno l’effettiva appartenenza delle ossa alla 44enne sassolese. A spiegare cosa si può ‘leggere’ dai reperti ossei anche dopo anni dalla morte è il professor Erjon Radheshi, dirigente medico della medicina legale dell’Ausl di Reggio Emilia ed esperto nell’analisi di omicidi.

"Innanzitutto in caso di rinvenimenti ossei occorre prestare particolare attenzione al sopralluogo e a come vengono repertate, prelevate le ossa così come all’ordine con cui si procede. E’ fondamentale non perdere frammenti, dal momento che le ossa non risultano più assemblate dalle articolazioni; infatti, il rischio è quello di perdere parti dove invece è possibile trovare lesioni da analizzare, e che potrebbero comunque essere legate all’azione di animali. Ad esempio mi viene in mente un sopralluogo dove c’era stata una scheletrizzazione avanzata: abbiamo dovuto cercare per lungo tempo l’osso ioide nel terreno".

Perchè risulta così importante?

"In ipotesi di stangolamenti o altre azioni al collo potrebbe fornire informazioni fondamentali".

Sul posto sono stati trovati anche frammenti di indumenti. E’ possibile analizzarli?

"L’esame dei vestiti potrebbe rivelarsi fondamentale: i vestiti potrebbero essere ben conservati, nonostante le intemperie, o l’azione di animali. Teniamo presente che l’analisi degli indumenti è importante perché in caso di scheletrizzazione completa non vi sono più parti molli e le lesioni possono essere individuate solo sui vestiti, come i segni di coltellate".

Come si procede poi all’analisi dei reperti?

"Intanto è fondamentale l’associazione del medico legale con lo specialista in antropologia forense. Dopo il sopralluogo si procede con esami radiologici (Rx o Tac) e con una ricostruzione tridimensionale dello scheletro. Inoltre si devono considerare gli elementi naturalistici: botanici, entomologici, zoologici. Infatti ci forniscono informazioni utili sull’ambiente in cui è rimasto il cadavere. Se vi sono elementi botanici o particolari insetti estranei a quel terreno, vuol dire che il corpo è stato portato nel luogo di ritrovamento successivamente. Una volta messi insieme tutti questi elementi occorre concentrarsi sull’osso per capire se ci siano ancora tessuti molli adesi: i frammenti dei muscoli più grossi possono restare attaccati alle ossa anche per alcuni anni. Una volta pulito l’osso, lo si può studiare".

Quali informazioni si possono estrapolare?

"La diagnosi del sesso si fa su cranio e bacino: particolari conformazioni del cranio sono tipiche della donna o dell’uomo. Per la razza, invece, si fanno misure antropometriche tramite dei software. Poi c’è la stima dell’età tramite lo studio della sinfisi pubica, o la diagnosi di statura, partendo dalla lunghezza del femore. Fatte queste valutazioni si può fare una stima dell’epoca della morte, interpretando le varie fasi della scheletrizzazione, ma quando passano anni la stima diventa molto grossolana. Infine si cercano eventuali lesioni sulle ossa raccolte: è fondamentale distinguere le lesioni provocate da animali dalle lesioni traumatiche. In caso di traumi da corpi contundenti si possono studiare le linee delle fratture dell’osso. In casi di arma da fuoco devi essere fortunato che il foro di entrata o uscita abbia interessato l’osso. Lo stesso per l’arma da taglio. Quando si trovano intaccature ossee si possono studiare con particolari microscopi che permettono di indagare anche i metalli presenti sulle lesioni, per capire il tipo di arma. Spesso non si trova nulla di tutto ciò e la causa di morte rimane non documentata, o la si ipotizza per esclusione. Sono i casi più frustranti per il medico legale".

Quanto tempo si impiega per definire un quadro certo?

"Si tratta di indagini che durano settimane e mesi ma che forniscono risposte importanti se svolte con metodologia appropriata".