«Frode fiscale da 4 milioni Processate il musicista»

Chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Saltini, noto maestro di clarinetto Ma per i legali sta già pagando i debiti dopo una maxi sanzione amministrativa

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di Valentina Reggiani

Con la sua orchestra e la sua musica ha girato il mondo, organizzando concerti dall’Arena di Verona e fino a Malta. Ma i suoi musicisti li avrebbe sempre pagati in nero, facendo passare i soldi dai conti correnti di un’associazione culturale. Da qui la maxi sanzione amministrativa da 4 milioni di euro e la richiesta di rinvio a giudizio per frode fiscale. L’indagato è un nome noto a Carpi: parliamo del maestro di clarinetto Roberto Saltini, diplomato nei primi anni ottanta all’istituto Tonelli di Carpi per poi dare il via alla propria fiorente carriera. Il nome di Saltini, però, era già emerso lo scorso anno con il fallimento del Ce.F.A.C., Centro di formazione di Alta Cultura, società cooperativa carpigiana di cui Saltini era legale rappresentante e a capo di diversi eventi artistici in tutta la Regione.

Ora Saltini rischia il processo ma ieri, in aula, i legali del maestro di clarinetto, gli avvocati Massimo Fiorillo e Graziano Martino hanno sollevato davanti al giudice Pirillo una questione di legittimità costituzionale. Ovvero: l’indagato ha già subito un procedimento amministrativo con la sanzione appunto da quasi quattro milioni di euro contestata per presunte fatture false. Soldi ‘usciti’ dall’Associazione Culturale Rino Viani – poi fallita – al fine di pagare appunto i musicisti negli anni 2012, 2013, 2014. Quello che gli inquirenti ritengono un evasore di lusso, insomma, starebbe già pagando il proprio debito davanti alla legge.

Secondo la difesa il processo e la relativa sanzione penale potrebbero rappresentare dunque una ‘duplicazione’ del provvedimento: da qui la contestazione dei legali che chiedono che il procedimento amministrativo assorba quello penale. Ieri il giudice si è riservato sulla delicata questione di diritto. Se il maestro si trovasse invece a subire un processo, gli avvocati puntano alla richiesta di rito alternativo. La difesa sottolinea come Saltini abbia venduto tutto quanto in suo possesso al fine di pagare i debiti, arrivando anche a cedere i preziosi strumenti musicali. Secondo l’inchiesta, però, per anni il maestro di clarinetto avrebbe illecitamente pagato tramite l’associazione dove confluiva il denaro i ‘dipendenti’, emettendo fatture false per giustificare pagamenti di prestazioni mai avvenute.