"Fuga di gas, giusto rimborsare i negozianti"

Solidarietà da Confesercenti mentre Inrete precisa: "La tubatura era posata a norma di legge"

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Si fa concreta l’ipotesi di una class action da parte dei commercianti di via Pia costretti a chiudere i loro esercizi, nella mattinata di giovedì, a causa della fuga di gas che ha visto anche l’evacuazione di una sessantina di famiglie dalle loro abitazioni. Confesercenti Distretto Ceramico si dice vicina agli esercenti e ne appoggia le rivendicazioni. "I negozianti vanno risarciti", fa sapere Emanuele Costetti, Direttore di Confesercenti Distretto Ceramico che, nel manifestare solidarietà, aggiunge come non sia possibile "che a rimetterci siano sempre i commercianti: valutare un risarcimento è più che giusto: hanno dovuto chiudere le loro attività per una giornata intera e per un commerciante, soprattutto in questo periodo, significa una perdita ingente: qualcuno – la chiosa – dovrà rimborsare i commercianti per il danno subito". Individuati i (potenziali) percettori del risarcimento nei commercianti obbligati a ‘perdere’, nella migliore delle ipotesi, la mattinata, resta da capire chi dovrebbe risarcire e a questo proposito si registrano le precisazioni di Inrete in merito all’accaduto.

"La rottura di una condotta della rete di distribuzione del gas è stata causata dalle operazioni di posa della fibra ottica da parte di un’azienda terza che, nel corso degli scavi, ha danneggiato in modo consistente la tubatura", scrive la società, che fa capo ad Hera, aggiungendo che "la tubatura del gas era posata a norma di legge: la normativa prescrive che successivi lavori di scavo, quali quelli necessari per la posa della fibra ottica, debbano essere svolti garantendo almeno 50 centimetri di distanza dalle condotte gas come quella danneggiata.

Ma, nonostante i tecnici di Inrete avessero segnalato e reso visibile il tracciato della condotta, l’intervento operato dalla ditta terza responsabile del danneggiamento è stato realizzato in corrispondenza del tracciato stesso".

s.f.