"Funghi porcini, una stagione da record"

Ma i raccoglitori chiedono nuove regole: "Mercato dei ristoranti saturo, anche i privati devono poter certificare la commestibilità"

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Annata record per la crescita di funghi porcini in Appennino, tanto che vari raccoglitori chiedono modifiche alla vigente Legge Regionale per poter valorizzare al meglio questa risorsa. "In assenza di una ditta di trasformazione in montagna – dicono – si hanno grossi problemi nel venderli, anche ora che i prezzi sono dimezzati. Occorre che gli enti preposti si impegnino per modificare le regole attuali per la vendita e altre iniziative." L’abbondante raccolta ha infatti ‘saturato’ i normali acquirenti della ristorazione locale e le molte famiglie che coi funghi integrano il proprio reddito familiare non sanno a chi rivolgersi per venderli. Così, vari raccoglitori di Pievepelago, Fanano ed altri centri propongono di ‘alleggerire’ la legge regionale che impone il controllo dagli ispettori micologi del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, equiparando i certificatori privati del registro nazionale o regionale a quelli pubblici, dando così anche a loro la possibilità di attestare la commestibilità dei funghi in vendita o serviti nei ristoranti. "Sarebbe sia un incentivo per l’economia locale – dicono negozianti – che una garanzia di sicurezza per chi li acquista". Un’altra proposta riguarda una più ampia diffusione dei pregiati porcini modenesi. "Sino a pochi anni fa – dicono raccoglitori – vi erano alcuni privati che facevano il giro dei fungai appenninici per acquistarne il raccolto del giorno, per poi recarsi con furgoni refrigerati ai mercati cittadini (fino a Milano) per rivenderli tutti assieme. Il prezzo ai locali non era elevato, ma si aveva la tranquillità che il prodotto raccolto venisse venduto senza problemi e nel rispetto delle norme vigenti. Ora, che i privati non fanno più tale servizio, proponiamo che il Parco (o chi per esso) promuova un Centro di raccolta appositamente attrezzato, dove conferire i funghi raccolti. Una iniziativa che rientra nelle finalità dell’Ente, sul tipo di altre realizzate dagli enti montani a sostegno della pastorizia, della silvicoltura e della forestazione. I funghi potrebbero avere anche un marchio di qualità del Frignano". Il centro di raccolta agevolerebbe pure i controlli dell’Usl. Già alcuni anni fa in un incontro in Provincia si parlò di un servizio a chiamata per la certificazione dei funghi freschi rivolto a commercianti e raccoglitori professionali.

g. p.