"Furgoni di aiuti sanitari per sostenere gli ucraini"

La spedizione della onlus ’Bambini nel deserto’ è giunta a Rzeszów, Polonia. Il presidente Iotti: "Grande generosità anche dal distretto biomedicale"

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"Sono modenese, dal cuore gialloblù che guarda caso sono anche, oltre ai nostri, i colori dell’Ucraina a cui abbiamo portato sei furgoni di materiale sanitario per migliaia di euro, mascherine, siringhe, bisturi, guanti monuso e tutto quanto serve per gli ospedali in guerra". Si presenta così Luca Iotti, presidente e fondatore della onlus modenese ’Bambini nel deserto’, organizzazione umanitaria composta da volontari che prestano da tempo aiuto in Africa e in altri teatri complessi del mondo. Oggi la guerra – non l’unica purtroppo – è nella Ucraina invasa dall’esercito russo agli ordini di Putin e gli ospedali di quello stato si trovano in grossa difficoltà. "Siamo arrivati oggi (ieri, ndr) – spiega Iotti alla guida della colonna umanitaria composta da otto veicoli – nella città polacca di Rzeszów, a pochi chilometri dal confine ucraino e dunque da Leopoli. Qui abbiamo consegnato il nostro materiale a un ente governativo. La città meta del gruppo di volontari di ’Bambini nel deserto’ ha lo stesso numero di abitanti di Modena e qui l’appuntamento è di quelli che possono contribuire ad alleviare tante sofferenze: "Abbiamo caricato tutto il materiale – prosegue il presidente della onlus – a Mantova e a Modena. Abbiamo anche una ambulanza che veniva usata dalle ex Croce blu di Modena e avevamo deciso dovesse andare in Africa. Purtroppo, però, in quel continente non siamo potuti più andare, per cui abbiamo pensato che potesse servire in Ucraina. Insieme ad essa c’è tantissima roba utile negli ospedali, in corsia e in sala operatoria: i cittadini e i privati anche questa volta si sono dimostrati molto molto generosi. Pensi che uno studio medico ha donato addirittura mille euro mentre tra le attrezzature abbiamo anche uno studio oculistico completo. Tanti materiali ci sono anche stati donati dalle aziende del comparto biomedicale di Mirandola".

"Abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio – prosegue Iotti – perché ci sono tanti modenesi che hanno donato denaro che stiamo utilizzando per il viaggio, autostrade e carburante dei mezzi in primis, intrapreso dopo avere avuto i permessi dal consolato della Ucraina di Milano. Il passaparola è stato diffusissimo e ha portato a grandi risultati, per i quali ringraziamo davvero tutti".

Stefano Luppi