VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Furti ed estorsioni: "Ho seguito i ladri e mi sono ripresa tutto pagando 50 euro"

Il racconto di una donna che ha subito la razzia nella zona Tempio a Modena. "La banda è composta da stranieri e ha la base ai Giardini Ducali. Li ho pedinati e ho scoperto come agiscono e cosa fanno"

Prima i furti sulle auto in sosta, poi la richiesta della 'tangente' per restituire il bottino sottratto

Prima i furti sulle auto in sosta, poi la richiesta della 'tangente' per restituire il bottino sottratto

Modena, 30 aprile 2025 – Chiedono la ‘tangente’ ai cittadini per restituire loro la merce rubata. Ha dell’assurdo il giro d’affari legato soprattutto ai furti sulle auto in sosta tra via Poletti e zona Tempio. A quanto pare tutto viene gestito da una banda di stranieri che ha la base operativa ai Giardini Ducali. Una sorta di organizzazione verticistica: il più ‘basso’ in grado forza le auto parcheggiate, i membri del secondo ‘anello’ lasciano in ‘conto vendita’ il bottino ad un insospettabile commerciante di viale Gramsci.

Quando qualcuno poi si reca ad acquistare la merce ricettata - in questo caso pure una delle vittime -, uno dei boss chiama il ‘galoppino’ di turno che recupera velocemente il prodotto richiesto dal commerciante e lo vende. A denunciare tutto questo è una residente dell’area e vittima non solo del furto su auto ma anche dell’estorsione. Ovvero la donna, per riprendersi quanto le era stato sottratto, ha dovuto sborsare 50 euro. Per ben capire quanto avviene nel ‘triangolo’ della zona Tempio è bene partire dall’inizio.

Da mesi ormai i cittadini denunciano numerosi furti sulle auto in sosta in via Poletti, via Piave, Begarelli, Reiter e, in generale, in tutta la zona tempio. Non solo finestrini infranti e abitacoli ripuliti: i malviventi prendono di mira da tempo pure i box auto. Addirittura alcuni sono stati occupati da uno dei membri della banda al fine di organizzare incontri hot. All’interno – come si evince dalle foto in possesso ai residenti – avevano addirittura piazzato i materassi per l’attività di meretricio. Fatto sta che commercianti e residenti della zona hanno via via intuito chi potessero essere i responsabili: soggetti ormai noti nel quartiere grazie anche a vistosi tatuaggi sulle mani. Dopo l’ennesimo furto subito da una delle residenti la stessa, con grande coraggio ha deciso di pedinarli scoprendo un vero e proprio ‘vaso di Pandora’.

"Mi hanno aperto il baule i primi di aprile, portandomi via diversi e costosi capi di abbigliamento – racconta. Avendo intuito ormai chi potessero essere i responsabili, noti spacciatori e tossicodipendenti della zona e adirata mi sono diretta ai Giardini Ducali. Sono entrata nel lato che affaccia sulla Vigarani, per intenderci e qui ho trovato un nutrito gruppo di stranieri: nord e centrafricani. Inizialmente pensavano volessi acquistare droga – spiega ancora – ma ho risposto loro che volevo indietro quello che mi avevano rubato. A quel punto si è fatta avanti una signora nota per l’attività di meretricio in zona, che chiamano ‘la direttrice’ che mi ha chiesto quale ‘capo’ volessi indietro. Subito dopo un ragazzino ghanese in monopattino è andato a recuperare parte della refurtiva, chiedendomi cinquanta euro per ricomprare ciò che mi era stato rubato" - afferma la donna adirata. Dopo di che la ‘direttrice’ mi ha spiegato dove recuperarne un altra ‘parte’ e lì mi sono recata. Sono andata infatti in un esercizio che lavora durante la notte, in viale Gramsci dove in sostanza i galoppini della banda – e lo dico perché ho fatto appostamenti per una settimana – portano tutta la merce rubata. I due titolari del negozio, magrebini mi hanno risposto però di non esserne in possesso. Ho sganciato ulteriori cinquanta euro per riprendere un altro oggetto che mi era stato sottratto sempre durante il colpo ma, alla fine, non me lo hanno restituito. Ciò che mi lascia perplessa – conclude la residente – che seguendo io questi soggetti ho scoperto tutto il mercato nero che gestiscono. Mentre mi rivendevano le mie cose, a pochi metri – spiega – c’erano le pattuglie della municipale impegnate nei controlli. Ho rischiato? Si e se ci penso oggi ho paura: li ho affrontati di notte e da sola ma, come gli altri residenti, ero troppo arrabbiata per fermarmi".