Gabriele Monti morto, addio al genio della chitarra

Per 15 anni al fianco di Pierangelo Bertoli poi il successo col trio ‘Bermuda’. Aveva 60 anni

Monti sul palco: aveva una dote innata per la musica

Monti sul palco: aveva una dote innata per la musica

Sassuolo (Modena), 19 aprile 2019 - 'Vinet' a suner meg?’. ‘Anch int l’aqua’. Vieni a suonare con me?, ‘Anche in acqua’. Non hanno avuto bisogno di altre parole Pierangelo Bertoli e Gabriele Monti per capire che il loro destino sarebbe stato trascorrere i successivi 15 anni sui palchi d’Italia insieme.

È morto a 60 anni probabilmente per un infarto, nello studio di registrazione di casa sua, nel Reggiano, il chitarrista di uno dei più grandi cantautori italiani e successivamente fondatore e protagonista della band di successo Bermuda Acoustic Trio.

«Stava facendo quello che faceva sempre: scrivere canzoni», lo ricorda Giorgio Buttazzo che con Gabriele si conosceva da 40 anni e insieme nel 1995 fondarono i Bermuda. A ricordare lo scambio tutto sassolese («vieni a suonare con me...») tra Gabriele Monti e Pierangelo Bertoli, è il figlio del cantautore, Alberto: «Quando si sono incontrati Gabriele aveva 17-18 anni. A una cena in una delle osterie della zona, Marco Dieci e altri lo presentarono a mio padre. In quel periodo in queste occasioni conviviali si portavano gli strumenti musicali e dopo mangiato si suonava».

A un certo punto Dieci chiese a Gabriele: ‘Dai, suona il Guitar boogie’. Lui senza battere ciglio lo fece e a quel punto Pierangelo, che lo aveva ascoltato con attenzione, rimase folgorato. E gli avanzò la proposta. Lo accompagnò in un paio di tournee, poi gli arrivò la cartolina che doveva partire come militare. «Negli ultimi anni avevamo suonato insieme nei concerti – dice Alberto – era presenza stabile nel premio Bertoli. L’ultima volta a Sassuolo aveva suonato a ottobre in occasione del concerto di Nek in piazza piccola».

Proprio il musicista, cantante e compositore Marco Dieci, che affiancava Bertoli, ricorda che nel ‘77 «avevamo bisogno di un altro chitarrista. Di lui ci colpì fin da subito il ‘gusto’ musicale. Ogni nota che trasmetteva era al posto giusto, eseguita con estrema sensibilità, una dote che va oltre le capacità tecniche. Come persona era di una tranquillità leggendaria, quasi impossibile litigarci. Prima ancora che colleghi, siamo diventati subito grandi amici».

Molto provato anche Buttazzo: «Era praticamente mio fratello, non occorreva parlarsi molto, l’affiatamento era naturale. Una persona schiva, sensibile, ironica. Come me era un autodidatta, venivamo dalla scuola della strada. Aveva la capacità di suonare tanti strumenti: chitarra acustica, elettrica, basso, batteria, tastiera». All’attivo i Bermuda hanno 3500 concerti in Italia e all’estero, 35mila cd venduti, partecipazioni con Paco de Lucia, Jeff Beck, Buena Vista social Club, Robben Ford, oltre a Peter Finger, Harvey Red, Armando Corsi: «L’ultimo concerto insieme lo abbiamo fatto il 4 gennaio – continua Buttazzo – pubblicherò un video nei prossimi giorni. Sto pensando di chiudere l’esperienza dei Bermuda, a questo punto ha poco senso proseguire». Il corpo di Gabriele sarà cremato.