STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Gaia De Laurentiis e la scienziata: "Vi racconto la vita di Marie Curie"

L’attrice sarà stasera alla 21 nel giardino della Casa Museo Pavarotti con il suo spettacolo "Tra musica d’epoca e aneddoti, il viaggio affascinante di una ricercatrice in anticipo sui tempi".

L’attrice sarà stasera alla 21 nel giardino della Casa Museo Pavarotti con il suo spettacolo "Tra musica d’epoca e aneddoti, il viaggio affascinante di una ricercatrice in anticipo sui tempi".

L’attrice sarà stasera alla 21 nel giardino della Casa Museo Pavarotti con il suo spettacolo "Tra musica d’epoca e aneddoti, il viaggio affascinante di una ricercatrice in anticipo sui tempi".

"Quella della famiglia Curie è veramente una storia incredibile. Una storia di scienza ma anche di arte", esordisce Gaia De Laurentiis, ammirata attrice e conduttrice. Nella famiglia Curie si contarono ben cinque premi Nobel. Nel 1903 Marie Curie fu la prima donna a essere insignita del riconoscimento per la fisica, insieme al marito Pierre, per le ricerche sulle radiazioni. La figlia Irène seguì le sue orme e con il marito Fréderic Joliot conquistò il Nobel per la chimica nel 1935. L’altra figlia Ève si dedicò invece alla letteratura e alla musica, fu scrittrice e pianista, ma anche in casa sua entrò un Nobel: il marito Henry Richardson Labouisse, ambasciatore, nel 1965 ritirò il premio per la pace attribuito all’Unicef. "E noi ripercorreremo la vicenda dei Curie proprio dal punto di vista di Ève, l’artista in una famiglia di scienziati, la figlia che forse Marie non ha mai compreso del tutto". "Vi racconto Marie Curie" è il recital, come un melologo, che Gaia De Laurentiis presenterà stasera alle 21 nel giardino della Casa Museo Pavarotti: ad affiancarla saranno Riccardo Bàrbera (autore anche della drammaturgia) e la pianista Laura Manzini che evocherà tutte le suggestioni musicali di Ève Curie che – nata nel 1904 e morta a 103 anni – ha attraversato tutto il ‘900.

Chi era Marie Curie?

"Una scienziata di altissimo valore, capace di affermarsi in quel mondo, fra ‘800 e ‘900, ancora totalmente maschile. Nella famosa foto del 1927 alla Conferenza internazionale di Bruxelles, lei era l’unica donna in un gruppo di scienziati, fra cui Einstein. Marie iniziò a studiare molto tardi, proprio perché alle donne non era permesso e fu personalità molto determinata, sempre proiettata sulla ricerca, nel nome del progresso della scienza: non esitò ad andare anche sui campi di battaglia per effettuare le sue prove, e nonostante i rischi portò con sé anche sua figlia Irène, giovanissima"

Ève non fece lo stesso percorso...

"Già, lei si dedicò alla musica, all’arte, e la madre non comprendeva perché non volesse seguirla sulla via della scienza. Eppure Ève (che fu anche la prima appassionata biografa della famiglia) ci teneva ad avere l’approvazione della madre, anche se le risultava difficile ottenerla".

Come la racconterete?

"Attraverso episodi, memorie, aneddoti. Come quando Marie e Irène si recarono negli Stati Uniti per una raccolta fondi, e con loro c’era anche Ève: più vezzosa e spigliata, in quell’ambiente mondano lei era l’unica a suo agio, mentre la madre e la sorella si sentivano fuori posto".

E la musica?

"Sarà l’altra voce narrante di Ève: Bach, Beethoven, Chopin, Liszt, Debussy, Satie, Gershwin, Schoenberg, tutti gli autori che l’hanno accompagnata lungo la sua vita".

Quali temi emergono dalle vite della famiglia Curie?

"La libertà dell’arte e la libertà della scienza, il progresso della ricerca, l’emancipazione della donna. Nello spettacolo ci chiediamo se anche la scienza possa essere una forma d’arte, e ci interroghiamo anche sull’etica della scienza e sull’uso che si fa delle scoperte scientifiche. Tutta questa storia è soprattutto un viaggio fra le personalità di una famiglia straordinaria. E un viaggio nel genio".