Gaiato, la chiesa chiude per lavori Al via un cantiere di sei mesi per riparare i danni del maltempo

Migration

Domenica alle ore 10 sarà l’ultima messa per l’attuale chiesa dei ‘S. Pietro e Paolo’ a Gaiato di Pavullo. Niente di spiacevole, anzi, tutt’altro: dovrà chiudere circa 6 mesi per tornare in uno stato di perfetta forma strutturale, architettonica e artistica. Grazie ad un finanziamento di oltre 420mila euro provenienti dall’8 per 1000 alla Chiesa, dalle casse della Diocesi di Modena e della Parrocchia di Pavullo verranno sistemati gli importanti danni strutturali subiti nel dicembre 2017, quando una tempesta con vento fino a 200 km orari aveva colpito improvvisamente Gaiato e il territorio circostante. In quell’occasione, il rosone della chiesa fu sfondato e la volta si era alzata di 15 centimetri rispetto alla sua sede. Fino ad ora si era optato per una sistemazione provvisoria, ma finalmente ecco l’occasione per demolire la copertura attuale e ricostruirla con capriate a vista, come nella struttura originale. Più e più volte modificata, la chiesa risale al Settecento e ospita al suo interno un altare del Seicento "proveniente dalla vecchia chiesa di Gaiato, situata in un’altra posizione e crollata a causa di una frana. In quell’occasione si erano riusciti giusto a salvare l’altare e qualche quadro. Oggi – testimonia l’esperto di storia e cultura locale Andrea Pini – l’altare rappresenta un’inestimabile opera barocca, tra le più belle nel suo genere in tutta la montagna". La ricostruzione del tetto non sarà il solo intervento: "Verranno recuperati gli intonaci esterni e sarà rifatta la facciata – illustra don Roberto Montecchi –. Poi si lavorerà sul sistema di raccolta delle acque piovane e del sagrato, quindi sulla scalinata d’ingresso e i marciapiedi. Non mancherà un intervento anche sull’impianto elettrico". Dei lavori si farà carico la ditta Miccichè, già impegnata dalla Soprintendenza per il recupero dei campanili di Zocca e Solignano. r.p.