"Giornata per soli stranieri Il Consultorio discrimina"

Vignola, l’attacco di Barcaiuolo (Fdi). L’Ausl replica: "Mai fatte differenze"

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"Una coppia di cittadini vignolesi che si è recata al Consultorio familiare nella giornata di martedì per cambiare un appuntamento, è stata invitata a ripassare in un’altra giornata perché il martedì il Consultorio sarebbe dedicato alle sole donne straniere che necessitano dell’ausilio di un mediatore culturale". Questa, in estrema sintesi, è la denuncia del consigliere regionale Michele Barcaiuolo, che sul servizio del Consultorio familiare vignolese, gestito da Ausl, ha fatto scattare un’interrogazione. "La giunta è al corrente – chiede in particolare Barcaiuolo alla Regione – che il Consultorio di Vignola riserva alcune giornate di apertura ai cittadini di origine straniera necessitanti dell’ausilio del mediatore culturale? Mi chiedo se limitare l’accesso a un servizio pubblico, col conseguente rischio di ghettizzare e discriminare gli utenti, sia un comportamento eticamente corretto". Da parte di Ausl rispondono: "L’accesso al Consultorio di Vignola è garantito a tutta la popolazione, in maniera equa e soprattutto senza differenziazione di etnia, sia in presenza negli orari di apertura della segreteria sia previa prenotazione telefonica. E’ possibile chiedere informazioni, prenotare o disdire un appuntamento nei giorni e negli orari indicati nella pagina dedicata presente sul sito dell’Ausl di Modena. Trattasi, quindi, di una forma organizzativa ben spiegata e comunicata a tutti gli utenti del servizio. Come previsto da un progetto regionale sulla mediazione culturale, i consultori svolgono attività dedicata alla popolazione straniera con mediazione culturale per etnia prevalente in ciascun distretto, e ciò è garantito prevalentemente un giorno la settimana. Nel caso di Vignola, il martedì, giorno nel quale sono comunque garantite diverse prestazioni ambulatoriali programmate (ecografia ostetrica, colposcopia, ecc), sia per donne italiane sia per quelle straniere. La presunta mancata presa in carico della coppia non è riconducibile a nessuna forma discriminatoria".

Marco Pederzoli