di Sofia Silingardi
Oggi è il ’No Tobacco Day’, la giornata mondiale senza tabacco. Per l’occasione, l’Ausl ha diffuso i risultati dell’ultima indagine sul consumo di tabacco nel 2021-2022: cresce in modo significativo l’utilizzo di dispositivi contenenti tabacco o nicotina (la sigaretta elettronica e i dispositivi con tabacco riscaldato), mentre il consumo di sigarette tradizionali, a causa della pandemia, ha interrotto la fase costante di calo ed è tornato ai livelli pre-covid. Per questo, è sempre più importante la prevenzione messa in campo dai professionisti Ausl attraverso azioni di sensibilizzazione nelle scuole di tutta la provincia e iniziative di promozione della salute e la ripresa a pieno regime dei corsi gratuiti per smettere di fumare nei vari distretti. L’indagine mostra che, per quanto riguarda l’utilizzo di dispositivi contenenti tabacco o nicotina, nella fascia d’età 18-69 anni, si è passati dallo 0,9% del 2014 al 11,7% del 2022. Un aumento significativo che interessa anche gli adolescenti con una prevalenza delle femmine sui maschi. A Modena si stima che siano 1000 i decessi all’anno dovuti al fumo, con 117mila persone, nella fascia 18-69 anni, che fumano sigarette, mentre nella fascia 18-24 anni i fumatori sono il 31% del totale. Purtroppo l’abitudine al fumo inizia sempre più precocemente: è emerso che tra gli adolescenti fuma sigarette l’1% degli 11enni, il 6% dei 13enni e il 24% dei 15enni. Tra i minorenni, cresce il consumo della sigaretta elettronica di cui ancora non si conosce la pericolosità, ma sono in corso ricerche per valutarne gli effetti a lungo termine. "L’indagine – ha sottolineato Giuliano Carrozzi, direttore del servizio epidemiologia e comunicazione del rischio – indica che la dipendenza da fumo è ancora troppo diffusa a tutte le età. Preoccupa, tra i vari dati, che gli adolescenti incontrino il tabacco troppo presto e che negli ultimi anni ci sia un’alta dipendenza da tabacco tra le persone con svantaggio socio economico, probabilmente anche a causa della crisi economica".
"Il fumo è la prima causa di morte evitabile. – ha spiegato il dottor Massimo Bigarelli, responsabile del programma antifumo dell’Ausl Modena – Il fumo di sigaretta è responsabile di 75-90mila decessi all’anno in Italia per malattie cardiovascolari, neoplasie maligne, malattie polmonari. È meglio non fumare ed è meglio approfittare dei corsi che offriamo gratuitamente". Da oltre vent’anni infatti l’Ausl attiva progetti antifumo con 7 centri specializzati in tutto il territorio della provincia. Ogni anno vengono seguite in media 200 persone che vengono aiutate con programmi sanitari di disintossicazione. Sono 12 incontri di due ore ciascuno per una durata complessiva di due mesi, in cui si imparano regole e trucchetti per smettere.