Giovani e ansia, nuovo sportello: "Boom di casi"

Il centro adolescenza Ausl ha attivato un form online per il primo contatto, un aiuto psicologico per i ragazzi tra i 14 e i 20 anni

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di Sofia Silingardi

"Non è una generazione di fragili, ma una generazione colpita dalla pandemia, dalla guerra, dal surriscaldamento globale, dall’aumento dei prezzi, dalla precarietà, dall’incertezza. E quando noi abbiamo un futuro incerto, abbiamo ucciso gli adolescenti. Ma è importante costruire prospettive per il futuro". Per fare ciò, il centro adolescenza dell’Ausl di Modena ha attivato un nuovo form online per il primo contatto, dedicato ai giovani tra i 14 e 20 anni che richiedono un supporto psicologico, come spiega Maria Corvese, responsabile dei centri per l’adolescenza dell’Ausl di Modena.

Dottoressa, qual è la situazione?

"Negli ultimi anni, c’è stato un aumento delle richieste da parte dei giovani. Le richieste riguardano soprattutto problemi legati all’ansia, alla tristezza e alla gestione delle emozioni. Nel 2021, i ragazzi che sono passati per il centro sono stati il 32% in più del 2020: oggi c’è molta consapevolezza dei proprio bisogni di salute psicologica e disponibilità a parlarne".

Quando parla di questi ultimi anni, intende la pandemia? "Sì, e non soltanto dell’obbligo di restrizione sociale, ma di tutti quei fenomeni che per gli adolescenti sono importantissimi. Pensiamo alla socialità, a chi ha fatto il primo anno di scuola media, superiore o di università da casa, e così anche l’anno successivo. Sono classi che per due anni non si sono quasi viste, e quando questo è successo è stato con le mascherine. Tutto l’aspetto della socialità è andato in crisi".

E qual è il primo problema?

"L’ansia. Rispetto ai contatti sociali, alla scuola… Poi c’è la tristezza, di cui spesso i ragazzi non comprendono il perché. Questa non è una manifestazione di una loro particolare fragilità, ma è la risposta a un disturbo dell’adattamento collettivo. Che si traduce in ansia, irritabilità, tristezza, può indurre ai tentavi di suicidio, o può dare adito a condotte aggressive".

Come le babygang?

"E’ importante evitare di polarizzare l’attenzione su fenomeni estremi. Oltre alla socialità, è stata colpita la fiducia nel futuro, e se non ho fiducia nel futuro, mi chiedo ‘perché dovrei fare questa fatica di crescere?’. A questo punto, o mi deprimo e vado in ansia, o mi arrabbio e sfogo fuori la mia aggressività".

Nel 2020 avete inaugurato l’accesso tramite whatsapp. Da oggi è possibile compilare un web form, cosa cambia?

"Whatsapp ha funzionato bene, ma il form permetterà di accorciare i tempi per l’accesso alla fase di ascolto e consulenza psicologica. Con il form, i ragazzi devono sforzarsi un po’ di più. Devono compilare una ‘scheda richiesta’, che porta anche a chiedersi ‘qual è il cuore del mio disagio, cosa sto cercando?’. In questo modo possiamo indirizzarli verso un percorso più specifico con lo psicologo che li prenderà in carico".

I ragazzi sono a conoscenza di questo servizio?

"Gli sportelli sono presenti in tutte le scuole superiori e noi dell’Ausl siamo in rete con loro. Un’altra risorsa importantissima è la peer education, l’educazione tra pari. Ci sono centinaia di ragazzi che scelgono di essere tramite di informazioni verso altri ragazzi. È una generazione attenta e generosa".