LAURA GUERRA
Cronaca

Giro d’Italia, il mito al centro. Piazza Roma capitale del ciclismo: "È un giorno da ricordare"

Entusiasmo alle stelle per i campioni: selfie con i tifosi e grandi applausi al messicano Del Toro. Gadget per i presenti e countdown collettivo prima della partenza di una tappa che incoronerà Kooij. .

La partenza della 12esima tappa del Giro ieri da piazza Roma (fotofiocchi)

La partenza della 12esima tappa del Giro ieri da piazza Roma (fotofiocchi)

Quella del Giro d’Italia è una poesia rosa che Modena conosce fin dal lontano 1928 quando per la prima volta, con la vittoria di Piemontesi e Binda a capo della generale ma con una maglia rosa che ancora non esisteva. Ieri invece, quel simbolo del primato a Modena c’era, indossato dal giovane messicano Isaac Del Toro, applaudito da una piazza Roma ricolma e generosa di affetto e di applausi verso il Giro, tornato in città dopo l’edizione del 2021 e voglioso di far sentire la sua energia.

Le lancette non avevano ancora segnato le dieci che ieri la città, modenesi, vicini di casa e ospiti stranieri, erano già tutti lì pronti a farsi abbracciare da quella che non è solo una corsa, ma un racconto in movimento. Volti accesi dall’entusiasmo, mani alzate per catturare una foto, sguardi che brillano come nei giorni di festa. E Piazza Roma un teatro a cielo aperto dove l’attenzione era attirata dal Trofeo Senza Fine.

E mentre altri hanno scelto di andare al Novisad per curiosare tra i bus degli atleti e i villaggio sponsor, sul palco di piazza Roma, aspettando scaldando i motori, segno tangibile che il ciclismo unisce, vi è stato lo scambio di maglia tra quella gialla del Modena con il numero 108, come le edizioni della corsa rosa, donata dal presidente Carlo Rivetti, al patron del Giro Mauro Vegni, ricevendo quella rosa della corsa che unisce l’Italia e gli italiani.

È lo stesso Vegni a sottolineare che si tratta di ‘due sport unici e passioni più importanti del nostro Paese’. Dal calcio alle figurine, poco dopo un saluto è stato fatto a Aldo Hugo Sallustro, scomparso di recente e patron della Panini le cui figurine hanno accompagnato anche il Giro di quest’ anno, con Alex Bertani che ha evidenziato questo ‘matrimonio tra eccellenze’ mentre Vegni si è detto orgoglioso che l’azienda modenese abbia rivolto lo sguardo verso la corsa rosa che è catalizzatore di realtà di alto prestigio.

Applausi anche per Gaia Masetti la campionessa modenese di ciclismo e poi la parola al sindaco Massimo Mezzetti che si è detto orgoglioso di riavere il Giro dopo 4 anni e Maurizio Fabbri, presidente dell’assemblea legislativa regionale che ha sottolineato come "lo sport sia una vocazione fondamentale per l’Emilia-Romagna", ma anche l’importanza Giro come simbolo del Paese e della sua storia, ricordando anche le staffette partigiane che usarono la bicicletta durante la Resistenza.

Poi un turbinio di suoni, colori ed energia, con la carovana pubblicitaria tra balli e gadget lanciati alla folla come coriandoli e il momento più atteso, l’arrivo dei corridori al foglio firma scanditi dagli applausi della gente e dai boati che si aprivano al nominare non solo i campioni.

Atleti che si sono anche donati al pubblico tra selfie, autografi e sorrisi veri, in quell’attimo che la corsa si ferma a respirare il calore della gente. Con la piazza che si è accesa e il cielo colorato di coriandoli rosa all’apparire di Isaac Del Toro, il giovane messicano che da gregario di lusso di un infortunato capitano, è andato un fuga a prendersi la maglia rosa proprio come fece Coppi nel 1940 iniziando la sua leggenda sull’arrivo di Modena. E chissà che la città non porti bene anche a lui.

E via, è tempo dello start. In fila le maglie rosa di Del Toro, la ciclamino di Pedersen, l’azzurra di Lorenzo Fortunato e la bianca di Del Toro vestita dall’ormai ex capitano Ayuso e la piazza intera che scandisce il countdown. È iniziata così, tra un boato e una carezza, la tappa modenese del Giro d’Italia che ha portato alla volata di Viadana dopo 172 chilometri vinta dall’olandese Kooij. Modena e la corsa rosa, un pezzo di storia che si aggiunge al grande romanzo di questo Paese. Un giorno rosa, da ricordare.