
Pellegrinaggio per le vie del centro e incontro collettivo di preghiera in Duomo. Il vescovo: "Sfatiamo i luoghi comuni sui giovani, da loro impariamo la pace".
Modena, 20 giugno 2025 – Erano circa un migliaio, provenienti da tutta l’arcidiocesi di Modena-Nonantola, i bambini, adolescenti e animatori che ieri mattina hanno colorato le vie del centro di Modena in occasione del Giubileo degli Oratori.
La giornata è iniziata alla Città dei Ragazzi, dove giovani e animatori sono stati accolti dall’arcivescovo Erio Castellucci e dagli organizzatori per un momento di festa e incontro, con animazione, canti e balli sul tema giubilare della Speranza.
Per l’occasione è stata anche presentata Luce, la mascotte del Giubileo. A seguire, il pellegrinaggio per le vie del centro verso il Duomo di Modena, dove l’arcivescovo ha guidato la preghiera e la riflessione.
Grande affluenza non solo dalla città, ma anche da parte delle parrocchie dei vicariati di Montagna, Pedemontana e della Bassa.
"In occasione dell’Anno giubilare – spiega don Simone Cornia, direttore del Servizio di Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola – abbiamo voluto vivere una giornata di festa, incontro, pellegrinaggio e preghiera per risvegliare la speranza nelle nuove generazioni e vivere con spirito comunitario i centri estivi della diocesi.
Dopo la mattinata alla Cdr, il pellegrinaggio giubilare e la preghiera in Duomo, abbiamo condiviso il pranzo al sacco, e il pomeriggio è proseguito con giochi, sempre legati al tema centrale del Giubileo, nelle parrocchie gemellate.
È stata una giornata di festa, gioia e, appunto, speranza: un valore fondamentale, soprattutto in un momento storico attraversato da tanti conflitti. Un messaggio bello per tutta la città e per la diocesi".
Come ha sottolineato l’arcivescovo Castellucci, con il Giubileo degli Oratori, il tema della Speranza si interseca con quello della pace.
"Credo che un incontro capace di coinvolgere così tanti bambini, adolescenti e animatori sia un messaggio di speranza molto forte – afferma Castellucci – che contrasta diversi luoghi comuni, attualmente molto diffusi, come l’idea che i giovani siano soltanto portatori di disagio o violenza.
Oggi, invece, abbiamo visto tanta gioia e il desiderio di vivere in pace tra persone diverse. In questo momento storico abbiamo bisogno di messaggi di pace e di accoglienza, di vedere persone che si incontrano e, indipendentemente dalle diversità, si accettano e si divertono insieme".
"Se si chiedesse a qualsiasi giovane del mondo se preferisce la guerra o la pace – conclude Castellucci – credo che chiunque risponderebbe: "la pace". I bambini desiderano la pace e lo dimostrano in tutti i modi: nella ricerca di relazioni autentiche, nel rispetto reciproco, nell’accoglienza di chi non la pensa come loro. Ascoltando i più piccoli, c’è tanto da imparare".