Giubileo, la Porta Santa del Duomo si aprirà il 13 dicembre

L'arcivescovo Castellucci ha presentato il calendario delle iniziative dell'arcidiocesi per l'Anno Santo

Monsignor Erio Castellucci

Monsignor Erio Castellucci

Modena, 1° dicembre 2015. A Modena il Giubileo straordinario della Misericordia si aprirà solennemente a Modena domenica 13 dicembre: alle 16, dalla chiesa di San Vincenzo in corso Canalgrande, si muoverà una processione verso la Cattedrale, dove l'arcivescovo monsignor Erio Castellucci aprirà la Porta Santa per poi celebrare la Santa Messa. Come Porta Santa è stata scelta la Porta dei Principi che (come la Porta Regia) si affaccia su piazza Grande, “come segno di proiezione verso l'esterno, verso il mondo e verso la società civile”, ha spiegato l'arcivescovo, incontrando la stampa. Già martedì 8 dicembre, in contemporanea con le celebrazioni in San Pietro, ci sarà comunque un primo momento del Giubileo: alle 16 l'arcivescovo celebrerà la Messa al carcere di Sant'Anna, “un luogo dove si possono aprire almeno spazi di libertà interiore”. I luoghi cardine del Giubileo nell'arcidiocesi di Modena saranno cinque: oltre alla Cattedrale di Modena, la Pieve di Nonantola (in sostituzione dell'Abbazia ancora inagibile), dove l'Anno Santo sarà aperto il 31 dicembre, per la festa di San Silvestro, poi il santuario diocesano di Fiorano (celebrazione il 1° gennaio alle 15.30), Pavullo sull'Appennino (celebrazione penitenziale il 25 gennaio) e nella Bassa il santuario degli Obici presso Finale Emilia (dove è prevista una speciale giornata per la Festa del Mai, Pentecoste, il 15 maggio). In vari luoghi, comunque, si vorrà dare ai fedeli e ai pellegrini la possibilità di fare percorsi di conversione e di riconciliazione.

 

“Misericordia vuol dire accompagnare una persona verso una situazione di maggiore liberazione, gioia ed eventualmente benessere. Normalmente questo non viene fatto - ha spiegato l'arcivescovo -. Noi di solito ragioniamo per categorie: usiamo molti aggettivi nella nostra cultura, il povero e il ricco, il bianco o il nero, il cittadino o lo straniero, il giovane e il vecchio. Misericordia vuol dire guardare alla persona che c'è sotto all'aggettivo”. L'Anno Santo della Misericordia invita dunque ad andare incontro alle persone, a quelle che vivono situazioni di sofferenza personale, interiore, familiare. “E stiamo pensando anche a un segno della Misericordia che possa restare anche oltre l'Anno Santo: forse un luogo di accoglienza per persone disagiate, o una struttura messa a disposizione di chi vive problemi”. Il Giubileo comunque continuerà idealmente anche oltre il 2016: “Dedicheremo l'anno successivo alla famiglia, rinnovando anche la pastorale per le famiglie, con nuovi interventi anche sul consultorio o sul tribunale ecclesiastico - ha aggiunto monsignor Castellucci -. Poi nel terzo anno la misericordia sarà rivolta alle comunità cristiane, con la ripresa della visita pastorale”.

 

Il presule si è soffermato anche sugli allarmi per il terrorismo internazionale, e sui rapporti con altre religioni. Non dobbiamo lasciarci andare a un “terrorismo del cuore”, ovvero “tutti quei messaggi che tentano di gettare scompiglio nel cuore delle persone e di alimentare la paura verso gli altri, per cui per esempio lo straniero viene visto sempre come un'insidia e l'immigrato ancor di più”. La Chiesa invece deve continuare la sua “sfida educativa”, un'educazione anche alla diversità. “Mostrare i muscoli significa proprio fare il gioco di chi vuole seminare il terrore”. In ogni caso, lo stesso arcivescovo ha ammesso che per il Giubileo saranno assunte alcune misure di sicurezza nei luoghi sacri: le date delle celebrazioni principali sono state già trasmesse alla Prefettura e alla Questura per la predisposizione di un attento servizio d'ordine.