Giusti di casa nostra nel volume di Vincenza Maugeri

Prima di essere Giusti, sono stati uomini e donne esemplari. Nell’inferno del secondo conflitto mondiale, si adoperarono per salvare vite umane, in particolare i gentili (non ebrei) che sfidarono le leggi, le restrizioni e ogni rischio pur di proteggere e difendere gli ebrei braccati dopo l’8 settembre 1943. A loro lo Yad Vashem di Gerusalemme, centro studi per la memoria della Shoah, attribuisce il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni. Nella nostra regione i Giusti sono oltre sessanta: le loro storie sono raccolti nel volume "I Giusti in Emilia Romagna" (Minerva edizioni), curato da Vincenza Maugeri, direttrice del Museo Ebraico di Bologna, e da Caterina Quareni, che verrà presentato dalle autrici e dalla memorialista Elena Pirazzoli venerdì 4 marzo alle 18 presso il Nuovo cinema Corso di Finale, in un incontro moderato da Elisa Cavallini, assessore alla cultura. Le iniziative proseguiranno poi domenica 6 marzo con due visite guidate all’antico cimitero ebraico di Finale (ore 10 e 11), a cura dei volontari di Alma Finalis. Da diversi anni il Museo Ebraico di Bologna è impegnato in un ‘censimento’ dei Giusti emiliano romagnoli. E anche nel libro sono diverse le storie di modenesi, come il beato Odoardo Focherini, vari sacerdoti, fra cui don Arrigo Beccari che aiutò i ragazzi di Villa Emma, e don Benedetto Richeldi, parroco di Finale, e tanti altri meno conosciuti, come il casaro Silvio Borghi di Mirandola, e ancora Gildo Andreoni di Fanano, con la madre Elisa Muzzarelli e la sorella Rosa Andreoni, o la famiglia Casolari di Verica di Pavullo.

s. m.