"Gli operatori lavorano senza dispositivi di protezione"

Preoccupazione del personale delle Cra Il sindacato Migep: "Siamo amareggiati"

Molti lavoratori delle residenze per anziani stanno chiedendo aiuto in merito "alle pericolose condizioni lavorative che stanno vivendo anche per la carenza di dispositivi di protezione". Lo segnala Angelo Minghetti del sindacato Migep in una nota ai prefetti.

"Si stanno mandando infermieri, oss, asa, osa e medici in trincea nella totale penuria di dispositivi e senza testare l’eventuale positività al virus, esponendo i professionisti e la popolazione a un intollerabile rischio di diffusione del contagio. Inoltre, bisogna istituire interventi domiciliari sostitutivi per aiutare le famiglie che non riescono a farsi carico assistenziale e sanitario dei loro cari. Alcune strutture chiudono, i dipendenti vengono lasciati a casa senza stipendio per la riduzione di assistenza domiciliare negando il processo di riorganizzazione o crisi aziendali per i quali non è previsto il completo recupero dei livelli occupazionali. Occorre valutare la realtà di tutte le strutture assistenziali, è assolutamente indispensabile garantire la sicurezza di tutto il personale sanitario e cittadino, è quindi opportuno intraprendere un’azione di screening per il contagio che riguarda tutto il personale sanitario e socio sanitario, benché asintomatico; identificare anche in questo caso i soggetti portatori e metterli in quarantena a casa fino al momento della loro negativizzazione. Questo tipo di approccio ridurrebbe sia il rischio della potenziale diffusione di contagi tra gli stessi operatori, e tra i malati. Finora è stato fatto espresso divieto di effettuare tamponi su persone asintomatiche e non sono disponibili le risorse necessarie e talora anche i laboratori non sono attrezzati per fare queste indagini".

Inoltre, fa sempre presente Minghetti, "le pause di riposo sono molto importanti, ancora di più in momenti come questo, poiché la fatica può portare a errori e aumentare il rischio di infezione. Il datore di lavoro ha il dovere di garantire che il personale possa fare pause regolari e monitorare l’orario di lavoro per prevenire l’insorgenza di affaticamento mentale e fisico. Indossare indumenti protettivi per lunghi periodi può essere scomodo e caldo, quindi, oltre alle pause di riposo, è anche importante che il personale si mantenga idratato. Oggi il governo chiama tutti ad avere quei valori importanti, in una realtà che stiamo vivendo e della sfida cui siamo chiamati, questi operatori sociosanitari e sanitari si trovano in notevole disagio a causa della gestione disordinata, caotica e nebulosa anche per la mancanza di assunzioni di personale oss".

"Abbiamo diffidato i governatori, gli assessori alla sanità, il ministro alla salute affinché ci sia più controllo, più tutela, più assunzioni di oss, dispositivi dpi e i gel igienizzanti fondamentali per lo svolgimento delle attività lavorative quotidiane. Tutti gli operatori vengano dotati di tutti gli strumenti di protezione per tutelare sia la propria salute, quella dei loro famigliari, sia quella degli ospiti che devono accudire, la maggior parte dei quali non sono autosufficienti e che vengano effettuati tamponi se pur asintomatici. Siamo veramente amareggiati".