Gli spartiti del ’Prete rosso’ ritrovati dopo due secoli

Stasera al Cortile del Melograno musica e lettura di pagine de ’L’Affare Vivaldi’, il romanzo storico sulla vita rocambolesca del compositore veneziano

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È il 27 maggio 1740 quando un messo del tribunale bussa alla porta di don Antonio Vivaldi a Venezia. Deve riscuotere una cospicua somma di denaro da parte di un creditore. Il ‘Prete Rosso’ non c’è, è già partito per Vienna: è andato a cercare protezione presso la corte imperiale. Nonostante il successo delle sue composizioni, infatti, i debiti lo stanno strangolando, e la salute non è più quella di prima. Di fronte alla richiesta di soldi, così, il fratello Francesco decide di mettere in salvo alcuni manoscritti con diverse partiture di Antonio, li porta via, li nasconde ai creditori. Quei manoscritti scompariranno per quasi due secoli.

Sembra un giallo, ma è una storia vera, la trama de ’L’affare Vivaldi’, il brillante e appassionante romanzo storico scritto da Francesco Maria Sardelli, musicista, direttore, autore satirico, nonché insigne studioso dell’opera del compositore veneziano. Ed è proprio questo il fil rouge del nuovo appuntamento di ’Musiche sotto il cielo’, la rassegna estiva che il teatro Comunale di Modena organizza presso il Cortile del Melograno in via dei Servi. Stasera alle 21 Sardelli e l’Ensemble Modo Antiquo saranno protagonisti di un concerto - reading: verranno rievocati alcuni episodi ricostruiti nel libro e si potranno ascoltare diversi brani vivaldiani, fra cui anche inediti riscoperti in questi anni.

Nel corso dei decenni, le partiture originali di Vivaldi che erano miracolosamente ‘sfuggite’ ai creditori sono passate di mano in mano, fra passaggi ereditari e acquisti di bibliofili. Ricomparvero attorno al 1926, riconosciute da due studiosi torinesi, Luigi Torri e Alberto Gentili, ma dovettero attraversare nuove disavventure, a causa – questa volta – dell’indifferenza dello Stato. "Torri e Gentili sono i veri eroi di questa vicenda – scrive Sardelli –. Se oggi conosciamo Vivaldi lo dobbiamo al loro fiuto, alla loro intelligenza, al loro infaticabile sforzo".

Federico Maria Sardelli è conosciuto internazionalmente come promotore della rinascita del teatro musicale vivaldiano in tempi moderni: ha diretto per esempio la prima mondiale dell’opera ’Motezuma’, riscoperta dopo 270 anni, e la prima ripresa mondiale de ’L’Atenaide’. Già nel 1984 ha fondato l’orchestra Modo Antiquo, gruppo barocco che ha ricevuto due nomination ai Grammy Awards. Direttore principale ospite dell’Orchestra Filarmonica di Torino, viene spesso invitato da prestigiose istituzioni internazionali. In parallelo, si dedica anche alla scrittura: con il suo romanzo d’esordio ’L’affare Vivaldi’, edito da Sellerio, Sardelli si è aggiudicato il premio Comisso per la narrativa.

Stefano Marchetti