Gozzoli, catturato anche l’altro indagato Il primo arrestato non risponde alle domande

Per il delitto del 41enne trovato morto a Casinalbo preso a wembley dalla polizia inglese un 21enne di nazionalità rumena

Gozzoli, catturato anche l’altro indagato  Il primo arrestato non risponde alle domande

Gozzoli, catturato anche l’altro indagato Il primo arrestato non risponde alle domande

di Valentina Reggiani

Mentre il 21enne rumeno estradato in Italia veniva interrogato, è stato arrestato dalla polizia inglese a Wembley, in Inghilterra, anche il secondo indagato per l’omicidio di Alessandro Gozzoli, il 41enne di Bazzano trovato morto nel suo letto, con mani e piedi legati, a Casinalbo lo scorso 10 marzo.

Si tratta di un 21enne, anch’egli di nazionalità rumena, ammanettato dopo che nei giorni scorsi, proprio in Romania, in manette era finito un ventenne il suo connazionale che ieri, nel carcere Sant’Anna di Modena, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Entrambi sono indagati in concorso per omicidio volontario, rapina ed indebito utilizzo di carta di credito appartenuta alla vittima. Nei confronti del giovane, fanno sapere i carabinieri di Modena, sono già state avviate le procedure per l’estradizione in Italia.

Intanto il 20enne interrogato a Modena – arrivato nei giorni scorsi in Italia a seguito dell’applicazione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip, in quanto ritenuto il responsabile del terribile delitto – non ha spiegato nulla di quanto accaduto quella terribile notte, ha preferito trincerarsi dietro al silenzio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. È accusato di omicidio volontario, rapina aggravata e indebito utilizzo di strumenti di pagamento insieme ad un connazionale al momento irreperibile. Ieri il 20enne, arrestato in Romania lo scorso 24 aprile è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia alla presenza dei propri legali di fiducia ma, appunto, non ha fornito alcuna dichiarazione.

"La settimana prossima parleremo con il nostro assistito per capire meglio i fatti – hanno spiegato gli avvocati Pier Francesco Uselli e il collega Peppino Brugnano – ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere. Nomineremo un perito, un medico legale per valutare meglio quanto accaduto ed esaminare con un nostro consulente quale sono state le cause della morte del 41enne".

Non escludiamo, hanno annunciato gli avvocati, di richiedere un incidente probatorio. Esiste l’ipotesi dell’omicidio avvenuto nell’ambito di un gioco erotico; il capo di imputazione provvisorio è quello ma è ancora tutto da chiarire. Tutto dipende da ciò che emergerà dalle perizie medico legali, dagli accertamenti sui reperti sequestrati e in possesso della vittima. Il nostro assistito era ovviamente agitato; si è tranquillizzato vedendo noi".

Il 20enne era domiciliato ai Prati di Caprara, campo nomadi di Bologna. Era ospite presso alcuni familiari. Il giorno della terribile scoperta i datori di lavoro di Gozzoli, insieme alla sorella della vittima si erano presentati nel suo appartamento dopo che il 41enne aveva smesso già dalla mattina di rispondere al telefono. Il giovane era stato quindi rinvenuto cadavere nel letto: il corpo era nudo con mani e piedi legati.

I carabinieri, titolari delle indagini, si erano resi subito conto come dall’abitazione della vittima, a Casinalbo e trovata a soqquadro, mancassero alcuni effetti personali di Gozzoli, tra i quali anche alcune carte di pagamento.

Secondo gli esiti dell’esame autoptico Gozzoli è morto a causa della rottura di tre anelli tracheali, quindi per asfissia.