Grandinata, tre milioni per riparare i danni

Lo stanziamento del governo riguarda la ’tempesta’ di giugno, soldi che sono destinati alla nostra provincia e a quelle di Bologna e Reggio

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Ventotto milioni e mezzo di euro per la regione e di questi circa tre milioni destinati alle opere nella nostra provincia, a quella di Bologna e Reggio Emilia a seguito della grandinata del giugno dello scorso anno. Nuove risorse sono dunque in arrivo dal Governo contro il dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna. Si parla, come detto, di 28,5 milioni di euro, destinati a interventi programmati dopo il maltempo di maggio e giugno 2019, assegnati ieri dal consiglio dei ministri sulla base della ricognizione fatta nei mesi scorsi dalla Regione insieme a enti locali, Aipo e consorzi di bonifica. Grazie a queste risorse, spiegano da viale Aldo Moro, sono «oltre 200 i cantieri che prenderanno il via nei prossimi mesi» e che serviranno per «riaprire strade chiuse o interrotte, consolidare i versanti in Appennino, ricostruire le difese dei corsi d’acqua e rimuovere il materiale trasportato dai fiumi che può causare criticità idrauliche». Nel dettaglio, spiega la Regione, con 25,4 milioni di euro si potranno proseguire gli interventi dopo l’ondata di maltempo del maggio scorso, per i quali erano già stati stanziati 19 milioni di risorse nazionali. Circa tre milioni serviranno invece per avviare le opere nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia colpite nel giugno scorso. Inoltre dalla Ue sono in arrivo 4,1 milioni di euro del Fondo di solidarietà, che la Regione ha già pianificato di investire in 44 cantieri in tutte le province per riparare i danni causati dal maltempo nell’ottobre 2018. Infine altri 2,1 milioni di euro sono frutto di economie su opere già svolte, riprogrammati in interventi ulteriori. Sale quindi a oltre 153 milioni di euro il totale delle risorse a disposizione della Regione nel 2020, tra fondi europei, risorse nazionali e risparmi, per nuovi cantieri contro il dissesto».

«Una mossa che pare avere un retrogusto prettamente preelettorale, nonché di pessimo gusto da parte di questo governo, che discrimina in maniera vergognosa la Lombardia e tutti i suoi cittadini danneggiati dalle trombe d’aria e dalle bombe d’acqua che hanno flagellato ripetutamente la nostra regione tra il 25 luglio e il 13 agosto 2019, e per le quali appena due mesi fa ci siamo visti respingere la richiesta di stato di emergenza con motivazioni del tutto risibili». La replica, critica, arriva dall’assessore regionale lombardo al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni.